Crisi Hertz, il fallimento come una bomba per l’usato

Il gigante del noleggio auto Hertz che cerca disperatamente di evitare il fallimento. Alcuni analisti ritengono che la posta in gioco non sia solo il benessere finanziario dell’azienda e dei suoi dipendenti.

Secondo l’analista di Benchmark Co, Michael Ward, se una gran parte della flotta Hertz dovesse finire sul mercato dell’usato ci sarebbe un impatto negativo sul mercato. Quest’ultimo è già stato duramente colpito dalla pandemia di coronavirus.

Hertz è attualmente impegnata a negoziare con i creditori, e ha chiesto il sostegno del governo degli Stati Uniti per evitare il fallimento. Sulla gravità della situazione è stato molto chiaro l’amministratore delegato Kathryn Marinello in un’intervista rilasciata la scorsa settimana.

La società di autonoleggio ha già saltato i pagamenti dei canoni di leasing relativi ai suoi veicoli e ha tempo fino al 4 maggio per effettuarli o convincere i finanziatori ad un rinvio. Secondo Bloomberg questa ipotesi è determinante per sventare un potenziale default.

“Il rischio per il settore auto si verifica se i creditori di Hertz decideranno di liquidare la flotta per rimborsare le obbligazioni”, ha detto Ward. “La vendita di una parte significativa della flotta Hertz potrebbe aumentare la volatilità dei prezzi nel mercato dei veicoli usati”.

Da quando l’economia statunitense ha iniziato a chiudere i battenti a metà marzo, i prezzi delle auto usate sono scesi. Allo stato attuale, i prezzi dell’usato dovrebbero rimanere bassi per altri mesi, mentre “i concessionari e le società di autonoleggio vendono le scorte per adeguarsi alla minore domanda”.

A partire dalla scorsa settimana, Hertz si è trovata di fronte a un debito di 17 miliardi di dollari, che comprende 3,7 miliardi di dollari di obbligazioni societarie e prestiti, oltre a 13,4 miliardi di dollari debiti garantiti dai suoi veicoli. Le azioni della società sono crollate del 13% mercoledì scorso, con un calo totale del 73% negli ultimi tre mesi.

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