Mobilità elettrica: la strada politica alla decrescita felice dell’auto

Il modello americano, che ha guidato il mercato auto dal Dopoguerra ad oggi con le “4P” del Marketing e la finanziarizzazione, è diventato insostenibile. Al suo posto tuttavia non può prendere piede un concetto diffuso di recessione e fallimento dello stesso modello, ma molto più sottilmente un concetto “virtuoso” che possa trasformare nell’immaginario collettivo un inevitabile sacrificio in un contributo all’ambiente ed alla mobilità intelligente. Basta crederci……

Auto elettrica e recessione – Potrei cominciare questo mio Post con la famosa battuta di Lino Toffolo sui vegani, ma recitata al contrario: se io non avessi più i soldi per comprare fettina, carpaccio, prosciutto e bresaola, probabilmente mi convincerei di essere diventato vegano. Ma se io fossi un governante e dovessi ad esempio giustificare un aumento esorbitante dei prezzi della carne, dovrei raccontare la verità, e dire che la carne non è più un prodotto per tutti? O magari non mi converrebbe spiegare a tutti che l’abuso di carne è dannoso alla salute ed al bene pubblico e deve essere fronteggiato con l’aumento del costo al carrello?

Sembrano paradossi, ma anche l’attuale profilo del mondo della mobilità elettrica lo è. Per come è stato gestito e proposto sinora, per come prevedibilmente si svilupperà in futuro. Ovviamente dal mio punto di vista, del tutto limitato e forse parziale….

Brevetti e Service Provider: un segno ricorrente della crisi dei mercati

Se guardiamo ad esperienze del passato, dove arrivano i Providers e dove si moltiplicano Brevetti e diritti industriali di solito si concretizza una progressiva fase di crisi del mercato precedente. E’ così che il mondo di Internet ha finito per superare e “seppellire” il mondo della telefonia pura; è così anche che, con l’avvento dei “Mobility Provider” il valore di Brand e Gruppi automobilistici sta progressivamente perdendo valore rispetto alle partnership con le Internet Companies per la realizzazione dei servizi a valore aggiunto di supporto alla mobilità (Connettività globale, Guida autonoma, Smart mobility, Infrastrutture di ricarica).

Come l’esperienza insegna, il mondo della telefonia ha solo apparentemente aperto le sue porte a tutti nella fruizione del telefono. In concreto tra Brevetti, Software proprietari, aggiornamenti di protocolli e sviluppo tecnologico la qualità del servizio globale è progressivamente calata e per avere livelli di servizi elevati occorre pagare caro……Stesso discorso appunto per i Brevetti, il cui proliferare giustifica solo un muro legale alla crescita della concorrenza. E su questo teniamo a mente un dato importante : da una ricerca di Thomson Reuters del 2018, tra il 1985 ed il 2016 sono stati registrati quasi 80.000 Brevetti riferibili alla mobilità elettrica. Ai quali vanno aggiunti tutti quelli ottenuti dal 2016 ad oggi si reti e supporti di ricarica.

Benzina e Gasolio: sempre più “Bio”, sempre più difficile da “bere”..?

Che cosa stai mettendo nel tuo serbatoio? Se leggi le indicazioni alla Pompa, stai usando Benzina Verde “E5”, cioè addizionata al 5% di etanolo, con una legittimità nella miscela fino ad “E10” (10% di Etanolo) consentita per normativa e molto più usata nel Nord Europa che nell’area euro-mediterranea.

Se invece leggi “B7” o “B10” alla Pompa di Gasolio, stai immettendo o il 7% o il 10% di Biodiesel addizionato al litro di gasolio “classico”. La nuova tipologia di offerta arriva dal 2018, per cui è ancora presto per dare statistiche su eventuali malfunzionamenti nell’uso di benzine e diesel addizionati.

Il che tuttavia non esclude che problemi di detonazione o di iniezione da common rail potrebbero in futuro essere registrati e archiviati per una maggiore esperienza in materia. Tanto per fare un esempio, l’Inghilterra ha già diligentemente diffuso un elenco dei modelli che son a rischio nell’uso di benzina E10, ed in sintesi estrema moltissimi modelli più vecchi di 15 anni secondo la data di produzione sono in questa “Black List”. Forse anche le Motorizzazioni e gli Automobil Club degli altri Stati Membri UE dovrebbero seguire l’esempio.

Ma quello che forse sarebbe il caso di dire, è che dal Nord Europa (dove con inverni rigidi l’accensione con etanolo è migliore) la benzina E85 è scesa anche nell’area mediterranea ed in Italia, ed è bene che gli automobilisti sappiano che è possibile incrociare distributori di benzina E85 già adesso, sulle strade del Belpaese.

In estrema sintesi, però, ciò vuole dire che non è solo la legislazione ambientale a bloccare le vecchie auto, ma irreversibilmente l’esigenza energetica legata alla riduzione nell’uso del petrolio…..

Poco elettrico a quattro ruote, troppa (forse) Smart Mobility?

La cosidetta “rivoluzione elettrica” fatica a creare massa critica di nuove immatricolazioni di “Full Electric” in Occidente; apparentemente più rosea la situazione in Cina dove il Ministero della Sicurezza Pubblica ha riferito la presenza di quasi 9 milioni di auto a trazione elettrica in circolazione alla data del 2021. Di questi, tuttavia, non possiamo trascurare la quota di veicoli “trasformati” ovvero allestiti che in Cina costituiscono una fetta importante dell’industria Green. Questo dovrebbe far riflettere sull’importanza del cosidetto “Kit Retrofit” che in Europa stenta – inspiegabilmente – a decollare. Almeno per ora, perché è evidente che per accontentare la domanda in crescita di auto elettriche per forza di cose si dovrà, in breve, allargare le maglie della cosidetta “retrofizzazione”.

Per ora, per quanto è dato vedere, l’espansione della mobilità 100% elettrica fa la sua parte del leone nei supporti di Smart mobility (Monopattini, E-bikes e Scooter); ma per quanto riguarda gli obbiettivi a quattro ruote, non sembrano per ora esserci limiti alla diffusione quasi monopolistica delle auto ibride. Il che tuttavia non è propriamente la stessa cosa del cosidetto obbiettivo “Z.E”….

Per questo, è facile pensare che con la moltiplicazione dei Kit Retrofit 100% elettrici, e con nuove normative per la omologazione dei Kit Ibridi per auto tradizionali senza rimuovere il motore (in Italia ad esempio è stata pubblicata una norma in tema sulla Gazzetta Ufficiale 228 del 14/9/2020) se abbiamo un’auto vecchia e non possiamo sostenere il costo di un mezzo nuovo, potremo trasformare abbastanza facilmente il “cuore” e tenere lo scheletro. E credetemi, questa sarà una opzione che prenderà sempre più piede, in tempi di crisi…..

Cara benzina, quanto mi costi….e quanto mi costerai!

Anche perché, dobbiamo esserne consapevoli, il costo al litro di Benzina e Gasolio aumenterà sempre più sebbene proporzionalmente la quota petrolifera presente nel litro alla Pompa sarà progressivamente ridotto.

Ponendo infatti come base il prezzo alla pompa della “Super” nel 1990 in Italia – ad un prezzo del petrolio a 35 Dollari attuali per barile – pagavamo per un litro quasi assoluto di prodotto petrolifero un prezzo pari ad 1,58 Euro (rivalutazione ad oggi rispetto alle Lire).

Nella attuale composizione della Benzina verde, che perlomeno per il 10% è fatta di etilene, ciò vuol dire che nella migliore delle ipotesi la quota fossile costa alle quotazioni attuali almeno 2,30 Euro per litro di composto fossile non addizionato…..E la situazione non potrà che peggiorare, nonostante l’addizione di etilene. Come usano dire gli studiosi, ai livelli attuali di consumo avremo petrolio disponibile ancora per 50/70 anni. Ma quali saranno i livelli di consumo quando Cina, India, Estremo Oriente ed Africa entreranno nella motorizzazione di massa, e non soltanto elettrica ?

Non voglio calcare la mano sul Gasolio, che nel 1996 costava al litro circa 1,20 Euro rivalutati ad oggi…..Motivo per il quale è opportuno ricordare che se per i proprietari di auto a benzina usate esiste almeno in ipotesi la possibilità di trasformare la parte endotermica con impianti a Gas o con Kit Retrofit per non azzerarne il valore utilitaristico e monetario, appare chiaro che per i poveri proprietari di auto Diesel vecchie non resta molta alternativa alla rottamazione, a meno di non voler sostenere costi e limitazioni sempre più pesanti.

Per questo l’auto sarà usata sempre meno e integrata con supporti di mobilità alternativa: piedi, bicicletta, monopattini. E, quando funzionano, mezzi pubblici. Ma ci basterà pensare che lo stiamo facendo per la nostra salute e per il bene del mondo.

Benvenuta, decrescita felice.

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