Sebbene i manager di Alfa Romeo possano essere contrariati dal rebadge del Tonale di Dodge, sembra che i sindacati italiani vedano il lato positivo dell’accordo. Infatti, l’aumento della domanda che la Dodge Hornet porta con sé darà una spinta molto necessaria alla capacità dello stabilimento di Stellantis. L’arrivo del nuovo modello porta un aumento del 25% per lo stabilimento italiano di Pomigliano.
Destinata al mercato statunitense, la Hornet sarà costruita insieme all’Alfa Romeo Tonale nello stabilimento Stellantis di Pomigliano. Sebbene non siano noti gli obiettivi di produzione, l’amministratore delegato dell’Alfa Romeo Jean-Philippe Imparato ha dichiarato ad Autonews Europe che l’obiettivo è vendere 30.000 SUV Tonale nel primo anno e raggiungere un potenziale di vendita annuale globale di 70.000-80.000 veicoli, la maggior parte dei quali destinati all’Europa.
LA PRIMA DODGE IBRIDA
Anche se la Dodge Hornet non sarà offerta nel continente, la produzione annuale dei due modelli dovrebbe raggiungere le 100.000 unità, con un potenziale aumento della produzione dello stabilimento di Pomigliano del 25%. Con l’aggiunta della Hornet, il sindacato dei metalmeccanici FIM prevede di aggiungere un secondo turno di lavoro oltre a quello singolo attualmente richiesto per il Tonale.
Uguale, ma diverso. Anche se ci sono state diverse domande su come la Dodge Hornet influenzerà il marchio Alfa negli Stati Uniti, le loro somiglianze potrebbero segnare una vittoria per Stellantis come gruppo, grazie alla produzione italiana.
A parte il telaio, la Dodge Hornet e l’Alfa Romeo Tonale condividono anche le stesse lamiere e gli interni, tranne alcune differenze minime. Tra queste, la fascia anteriore di entrambe, mentre il cofano con estrattori di calore integrati, l’apertura della griglia in stile “buca delle lettere” e la grafica dei fari dall’aspetto cattivo distinguono la Hornet dalla Tonale.