Nuova Ferrari Amalfi: addio alla Roma

Cinque anni dopo che la Ferrari Roma ci ha deliziati con la sua presenza, arriva ora una nuova granturismo entry-level con il leggendario Cavallino Rampante. Stai guardando la Ferrari Amalfi, chiamata così in onore dell’idilliaca cittadina costiera, che porta con sé i consueti aggiornamenti prestazionali ma anche sorprendenti miglioramenti in termini di usabilità.

La cosa più importante è che l’Amalfi non segue la strada dell’ibrido intrapresa dalle sue sorelle 296 e SF90, ma continua con il venerabile V8 biturbo F154 da 3,9 litri. Sorprendentemente, la potenza è aumentata solo di 20 CV, arrivando a 640 CV a 7.500 giri/min, mentre la coppia rimane invariata a 760 Nm tra 3.000 e 5.750 giri/min. Colpa delle sempre più rigide normative europee sulle emissioni.

L’aumento di potenza è dovuto a turbocompressori ricalibrati che ora raggiungono i 171.000 giri/min, insieme a sensori di pressione dedicati per ogni bancata che migliorano la risposta dell’acceleratore e il controllo della pressione di sovralimentazione. C’è anche una nuova centralina elettronica presa dalla 296 GTB, Purosangue e 12Cilindri.

Maranello ha anche ridotto di circa un chilogrammo il peso del motore grazie a camme alleggerite e a un blocco lavorato di precisione che elimina materiale non strutturale. Per la prima volta su una Ferrari è stato utilizzato olio a bassa viscosità, riducendo del 30% la resistenza a freddo e accelerando il riscaldamento del motore.

La trazione resta posteriore, affidata al cambio a doppia frizione a otto rapporti, ora con una centralina più potente e una maggiore integrazione con il software motore per cambi marcia più fluidi e rapidi. Il sistema di scarico adotta un nuovo layout dei silenziatori e una valvola bypass proporzionale per rispettare le normative acustiche più severe, pur mantenendo un suono coinvolgente.

I miglioramenti in accelerazione sono minimi: l’Amalfi scatta da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi (un decimo più veloce) e raggiunge i 200 km/h in 9 secondi netti (tre decimi in meno). La velocità massima resta invariata a 320 km/h.

Sotto pelle, l’Amalfi beneficia di un nuovo sistema frenante brake-by-wire che migliora l’efficienza, riduce la corsa del pedale e ottimizza la modulazione. Questo consente anche l’introduzione del sistema ABS Evo della 296, adattato per garantire prestazioni ottimali su tutte le superfici, grazie al sensore 6D che stima con precisione la velocità e ottimizza lo slittamento delle ruote e la distribuzione della forza frenante.

I dati migliorati permettono una frenata più stabile in linea retta e una maneggevolezza più coerente grazie al Side Slip Control (SSC) 6.1. Anche lo sterzo elettrico è stato aggiornato, stimando l’aderenza con il 10% di rapidità e precisione in più, migliorando la risposta e l’efficacia.

Tutto questo è racchiuso in un design leggermente rivisitato per un look più minimalista. Il profilo elegante della Roma, le superfici laterali muscolose e le proporzioni arretrate della cabina rimangono, ma il frontale cambia radicalmente, con un “alettoncino” color carrozzeria sopra una fascia sottile che integra fari e sensori di parcheggio. Non sono l’unico a pensare che assomigli a qualcosa di molto più comune, vero?

Anche il posteriore è stato semplificato, con quattro fanali ancora più sottili integrati in una fascia nera. Il paraurti ora scende in stile “coda di barca”, spingendo la targa nel grande diffusore posteriore con quattro terminali di scarico. Lo spoiler posteriore attivo, prima posizionato dietro il lunotto, è stato spostato sul bordo del cofano e reso più largo, riducendo la portanza posteriore insieme al nuovo profilo High Downforce.

INTERNI E DOTAZIONI

Un altro cambiamento importante si trova all’interno, dove i minuscoli sedili posteriori portano Ferrari a usare il termine “2+” per la configurazione. Sparisce il design a doppio cockpit della Roma, sostituito da uno schema a doppia gobba ispirato alla Purosangue. Questo comporta anche l’eliminazione del tunnel centrale sospeso e dello schermo verticale, sostituiti da un display orizzontale da 10,25 pollici.

Questo schermo gestisce una nuova interfaccia (con Apple CarPlay e Android Auto, ovviamente) che alimenta anche il quadro strumenti digitale da 15,6 pollici e uno schermo opzionale da 8,8 pollici per il passeggero. Il volante sportivo multifunzione e il Manettino restano, ma con una novità “retrò”: pulsanti fisici al posto dei comandi aptici visti sulla F80, e persino un classico pulsante di avviamento rosso in alluminio!

In basso, c’è un semplice tunnel centrale orizzontale ricavato da un unico blocco di alluminio, che ospita il selettore del cambio “a griglia” e un caricatore wireless Qi. Le maniglie delle porte e le finiture del tunnel centrale si ispirano alle vele delle barche, mentre gli altoparlanti (il sistema audio Burmester Premium a 14 speaker è opzionale) sono racchiusi in involucri di alluminio traforato. E infine, i sedili comfort opzionali ora offrono – udite udite! – la funzione massaggio.

Rimanendo in tema costiero, l’Amalfi debutta con la nuova vernice Verde Costiera e l’abbinamento interno Verde Bellagio. I cerchi mantengono i 20 pollici di diametro, ma c’è una nuova opzione a turbina intricata, avvolta da pneumatici Bridgestone Potenza Sport o Pirelli P Zero: 245/35 R20 all’anteriore e 285/35 R20 al posteriore.

Redazione
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