Le differenze tra un’auto ibrida e una elettrica

La differenza principale tra un’auto ibrida e un’auto elettrica è che l’auto ibrida deriva parte della sua potenza da un motore a benzina o diesel convenzionale.

Al contrario l’auto elettrica ottiene tutta la sua potenza dall’energia immagazzinata all’interno della batteria. Questo permette all’elettricista di non emettere neanche una grammo di CO2.

La EV1 prodotta dalla General Motors vanta il titolo di prima auto completamente elettrica di serie. Il modello è stato prodotto dal 1996 al 1999. Degna di nota per molti aspetti, la EV1 di un’autonomia molto limitata compresa tra 90 e 120 km per singola carica.

Il modello ha avuto una fine ignominiosa poiché GM ha recuperato tutte le EV1 in leasing e le ha distrutte piuttosto che rimetterle in vendita nel mercato dell’usato.

LA NASCITA DELL’AUTO IBRIDA

Toyota crede da sempre nell’auto ibridae nel suo potenziale per la mobilità sostenibile. Toyota è stata la prima a realizzare un veicolo ibrido largamente diffuso. La Toyota Prius ha sbaragliato la concorrenza nel 1998.

Toyota ha di recente for io la sua tecnologia ibrida per le nuove Ford Mondeo e Kuga.

QUANTI TIPI DI AUTO IBRIDA ESISTONO

I motori ibridi sono disponibili in due versioni: ricaricabili e convenzionali.

Le auto ibride ricaricabili, conosciute anche come plug-in o PHEV, hanno una batteria che può essere caricata dalla rete (a casa o alla colonnina), e un motore a termico convenzionale (diesel o benzina) con un serbatoio di carburante.

Il motore a combustione e il motore elettrico forniscono la potenza meccanica, e l’energia che viene recuperata dalla frenata va a ricaricare la batteria.

Le auto ibride convenzionali (le cosiddette Full Hybrid) hanno una batteria che non può essere caricata dalla rete, e un motore termico convenzionale (diesel o benzina) con un serbatoio di carburante. Il motore a combustione e il motore elettrico forniscono la potenza meccanica, e l’auto recupera anche l’energia in fase di frenata ricaricando direttamente la batteria.

Infine ci sono le auto ibride “mild”. I motori ibridi leggeri sfruttano batterie molto piccole, a 12, 24 o 48 Volt collegate a dei piccoli motorini elettrici che funzionano da starter per il motore termico (diesel o benzina). In questo caso la batteria è troppo piccola per consentire una autonomia in 100% elettrico ma il sistema ibrido permette di ridurre di circa il 10% consumi e emissioni inquinanti. Anche in questo caso la vettura recupera l’energia in fase di d’elezione e frenata andando a ricaricare direttamente la batteria.

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