Loujain al-Hathloul, attivista saudita che ha lottato per dare alle donne del suo Paese il diritto di guidare, è stata condannata a 5 anni e otto 8 di carcere. La sentenza è stata emessa da un tribunale speciale per il terrorismo e le accuse sono legate ai suoi sforzi di attivista.
Secondo Sabq, i pubblici ministeri chiedevano una condanna a 20 anni. Al-Hathloul era accusata di aver usato internet per contattare agenti stranieri al fine di influire sulla governance dell’Arabia Saudita.
Ironia della sorte, i suoi sforzi, insieme a quelli di altri attivisti, sono riusciti a ottenere quel cambiamento. Appena un mese dopo che lei e altre 10 attiviste per i diritti delle donne sono state arrestate nel 2018, l’Arabia Saudita ha revocato il divieto di guida alle donne.
LA BATTAGLIA PER LA GUIDA
Al-Hathloul è in custodia dal suo arresto nel 2018. Anche se quel periodo sarà conteggiato quale parte della sua condanna, la sua famiglia ha affermato che durante la sua detenzione ha subito torture e condizioni disumane. Dopo il suo rilascio, dovrà affrontare tre anni di libertà vigilata e cinque anni di divieto di viaggio.
La sua battaglia è iniziata nel 2013 con la pubblicazione di video con i capelli e il viso scoperti. Nel 2014 è stata anche arrestata e trattenuta per 73 giorni per aver tentato di entrare in Arabia Saudita dagli Emirati Arabi Uniti.
Purtroppo, anche se ora le donne possono legalmente guidare nel Paese, è ancora difficile ottenere la patente. Secondo Gulf News ci sono poche scuole guida per donne in Arabia Saudita e le donne pagano più del doppio degli uomini per le lezioni.
Secondo il governo saudita, attualmente 70.000 donne hanno la patente su una popolazione di 34 milioni di abitanti.