Volkswagen ha avvertito che i tagli sono in arrivo e sembra che saranno piuttosto profondi, dato che il consiglio di fabbrica dell’azienda ha rivelato che la casa automobilistica sta pianificando la chiusura di almeno tre diversi stabilimenti. Questo potrebbe comportare “decine di migliaia” di licenziamenti.
Ulteriori informazioni sono attese nel corso della settimana, ma la Reuters ha citato il capo del consiglio di fabbrica della Volkswagen che ha dichiarato: “Il management è assolutamente serio su tutto questo. Non si tratta di un’azione di sciabola nel corso della contrattazione collettiva”. Daniela Cavallo ha aggiunto che il piano è l’inizio della “svendita in … Germania”.
Oltre alle chiusure degli impianti, la Cavallo avrebbe confermato i piani di riduzione dei salari di almeno il 10%. L’agenzia riporta anche che ha confermato il congelamento degli stipendi per il 2025 e il 2026.
La casa automobilistica non sta dicendo molto pubblicamente in questo momento, ma il membro del consiglio di amministrazione Gunnar Kilian ha riferito che la “situazione è grave” e “senza misure complete per ripristinare la competitività, non saremo in grado di permetterci significativi investimenti futuri”.
CRISI E CHIUSURE
Sebbene l’attenzione sia rivolta alla Germania, si prevedono tagli anche altrove.
I dettagli sono limitati, ma si ritiene che l’impianto di Bruxelles sia sul banco degli imputati perché Audi vuole terminare in anticipo la produzione della Q8 e-tron, dato che la domanda è calata in modo significativo. Il destino dell’impianto è in bilico da luglio e, all’inizio del mese, è emersa la notizia che l’azienda non è riuscita a trovare un acquirente adeguato nonostante 26 parti interessate.
Volkswagen ha passato gli ultimi mesi a gettare le basi per i tagli e, a settembre, l’amministratore delegato Oliver Blume ha dichiarato: “L’industria automobilistica europea si trova in una situazione molto impegnativa e seria”. Ha aggiunto che “nuovi concorrenti [cinesi] stanno entrando nel mercato europeo” e “la Germania, in particolare, come luogo di produzione sta perdendo terreno in termini di competitività”. Queste dichiarazioni sono arrivate dopo che l’azienda ha annunciato un calo delle vendite e una diminuzione dell’11% dell’utile operativo per la prima metà dell’anno.