L’indice Istat destagionalizzato della produzione industriale in novembre ha fatto registrare un calo dell’1,6% rispetto ad ottobre 2018, mentre rispetto allo stesso mese del 2017 il tasso di crescita, che in gennaio 2018 era del 4,4%, si è ridotto nel novembre scorso a -2,6%. Rispetto ai livelli ante-crisi (2007) la produzione industriale è in novembre ancora al di sotto del 20,2%.
Il nuovo calo della produzione industriale – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – rafforza il timore che il nostro Paese stia entrando ancora una volta in recessione. La conferma la si avrà soltanto il 31 gennaio quando verrà pubblicata la prima stima dell’Istat sulla crescita del Pil nel quarto trimestre 2018. Se al calo, già registrato nel terzo trimestre, seguirà un altro calo, come è molto probabile, il nostro Paese sarà nuovamente in recessione peraltro senza aver superato il livello massimo toccato a metà 2011 al termine della ripresa seguita al crollo generato tra il 2008 e il 2009 dalla grande crisi innescata dal fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre 2008. Se effettivamente il dato del quarto trimestre confermerà che la tendenza positiva del Pil avviatasi dal 2015 si è nuovamente invertita, per l’Italia, unica tra le economie avanzate, la crisi iniziata nel 2008 assumerà un profilo non più a doppia V ma ancora più preoccupante.