Ferrari ecco la nuova SF90 per vincere in Formula 1

La SF90 (sigla di progetto 670) è la sessantacinquesima monoposto realizzata dalla Ferrari per il campionato del mondo di Formula 1. La vettura è realizzata nel rispetto dei nuovi regolamenti che impongono diverse modifiche rispetto alle monoposto del 2018. Tra le modifiche più evidenti quelle alle ali anteriori e posteriori. L’ala anteriore è più larga e più semplice nei suoi profili aerodinamici, quella posteriore è più larga e alta. I deviatori di flusso sulle fiancate sono stati ridotti in altezza, mentre le prese d’aria dei freni anteriori sono state semplificate. Il peso complessivo della vettura sale a 743 chilogrammi, con il pilota e suo equipaggiamento che devono obbligatoriamente pesarne 80. La quantità di carburante disponibile per la gara è salita da 105 a 110 kg. La SF90 è la sesta vettura della generazione ibrida della Formula 1 iniziata nel 2014.

L’ala anteriore è una delle componenti più importanti della vettura in quanto non solo produce carico anteriore ma determina la qualità del flusso al retrotreno che è un fattore chiave per avere una buona aerodinamica. Nel 2019 l’ala anteriore è stata semplificata per regolamento. La larghezza aumenta fino a 2 metri, esattamente uguale alla carreggiata della vettura, mentre il numero di profili orizzontali non può essere superiore a cinque. Gli elementi verticali che si trovavano alle estremità dell’ala sono stati eliminati e la geometria delle bandelle verticali (endplates) semplificate. Lo scopo di questi cambiamenti è rendere il comportamento di una vettura che ne segue un’altra meno critico.

Ala posteriore
Al pari dell’ala anteriore nel 2019 anche l’ala posteriore è stata modificata: è più alta di settanta millimetri (870 contro 800 rispetto al piano di riferimento) e più larga (1050 millimetri contro i precedenti 950). Le bandelle laterali sono più lunghe di cento millimetri ed ospitano le luci posteriori: una doppia serie di led alle stremità laterali dell’ala posteriore, in una maniera simile alla soluzione già adottata dalla FIA sui prototipi LMP1 ed LMP2. Le modifiche regolamentari influiscono anche sul dispositivo noto come DRS (Drag Reduction System) che è stato reso più efficacie.

Il regolamento 2019 della Formula 1 prevede che il peso della vettura salga da 733 chilogrammi a 743 (+10 kg), mentre la quantità di carburante disponibile per la gara aumenta di cinque kg, da 105 a 110. Inoltre viene stabilito che il peso minimo del pilota con il suo equipaggiamento (incluso il sedile) non deve essere inferiore a ottanta kg. Qualora l’insieme non arrivi agli ottanta kg sarà necessario piazzare della zavorra in posizioni predeterminate nella zona dell’abitacolo.

La Power Unit di Formula 1 è formata da sei componenti. Si tratta del motore termico, un V6 da 1,6 litri di cilindrata, cui è collegato un turbocompressore. Ci sono poi due motogeneratori: la MGU-K (Motor Generator Unit Kinetic) e la MGU-H (Motor Generator Unit Heat). La MGU-K deriva direttamente da quel sistema noto con il nome di KERS, che recupera l’energia cinetica in frenata e la accumula nel pacco batterie fino a quattro MJ. La MGU-H invece è il motogeneratore che recupera l’energia termica dal turbo. Un altro degli elementi è il pacco batterie nel quale l’energia recuperata viene accumulata prima di essere impiegata. Il sesto componente è l’elettronica di controllo. Per la stagione 2019 è stata ulteriormente migliorata l’efficienza, sia termica che meccanica, della Power Unit Ferrari 064, lavorando sul processo di combustione del motore, sul sistema di recupero di energia e sullo sviluppo dei fluidi. Il layout della Power Unit è stato definito in simbiosi con il progetto complessivo della vettura, e si è lavorato sul pacco batteria per ridurne peso ed ingombri.

Redazione
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