Mercato dell’auto è crisi in tutta Europa

Nell’Europa dei 28+EFTA, infatti, le immatricolazioni di autovetture nuove nel mese di novembre, secondo quanto diffuso oggi dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei, sono state 1.158.300, in calo dell’8,1% rispetto alle 1.259.793 archiviate nel novembre 2017. Per gli 11 mesi, invece, il risultato resta sostanzialmente stabile rispetto al periodo gennaio-novembre 2017 quando si immatricolarono 14.492.319 vetture: il 2018, infatti, fin qui totalizza 14.585.417 vendite di auto, +0,6%.

Dal dettaglio per Paese, si nota una generalizzata flessione delle vendite rispetto a novembre dello scorso anno; tra i 5 principali mercati, calo a doppia cifra per la Spagna (-12,6%) e segno negativo per la Germania (-9,9%), l’Italia (-6,3%), la Francia (-4,7%) e il Regno Unito (-3,0%). Persiste, seppur in lento recupero, l’influenza dell’entrata in vigore della nuova norma WLTP e delle difficoltà di approvvigionamento di prodotto da parte di alcune Case costruttrici.

“Così come altre Associazioni della filiera – commenta Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – siamo preoccupati per le conseguenze che provvedimenti “malus” potrebbero avere sul mercato dell’auto nel 2019”. “L’UNRAE, auspica – prosegue Valente – che la politica nazionale sia indirizzata verso una mobilità a basse emissioni, sostenendo – non secondariamente – anche l’infrastrutturazione”. “Provvedimenti come quello in discussione nelle sedi parlamentari, nonché quelli saltuari come le domeniche ecologiche programmate a Roma che interdicono alla circolazione i diesel di ultima generazione e consentono la libera circolazione in deroga di veicoli con oltre 20 anni di età – conclude il Direttore Generale – non possono considerarsi sostenuti da finalità ambientali.”

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