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Nuova Chevrolet Corvette ZR1X: Dati Tecnici e prezzo

General Motors ha annunciato i prezzi della Chevrolet Corvette ZR1X. La più potente e veloce della storia avrà un listino a partire da 207.395 dollari, spese di consegna incluse.

Contemporaneamente è stata annunciata la Corvette ZR1X Quail Silver Limited Edition, una cabriolet in edizione limitata con la prima verniciatura opaca di fabbrica degli ultimi 60 anni, che costa 241.395 dollari.

La Corvette ZR1X ha debuttato nel giugno di quest’anno e nello stesso mese, insieme alle versioni inferiori Corvette ZR1 e Corvette Z06, ha affrontato il leggendario circuito tedesco del Nürburgring, completando il suo giro nord in 6 minuti e 49,275 secondi, diventando l’auto americana più veloce su questa pista.

Ricordiamo che la Corvette ZR1X è dotata di un propulsore ibrido di tipo parallelo. Il motore V8 LT7 biturbo da 5,5 litri (1079 CV, 1123 Nm) aziona le ruote posteriori tramite un cambio automatico a 8 rapporti con doppia frizione, mentre la trazione anteriore è affidata a un motore elettrico (189 CV e 197 Nm). La potenza massima complessiva del propulsore è di 1267 CV.

La batteria di trazione da 1,9 kWh è posizionata nel tunnel centrale e non è prevista la ricarica da una fonte esterna. La Corvette ZR1X accelera da 0 a 60 mph (96,56 km/h) in meno di 2 secondi e percorre un quarto di miglio (402 m) in meno di 9 secondi.

IL MOSTRO AMERICANO

Al momento del lancio, i media americani si aspettavano che il prezzo al dettaglio della Corvette ZR1X fosse di almeno 250.000 dollari, ma GM è riuscita ancora una volta a sorprendere esperti e acquirenti: il prezzo base della coupé (in realtà, una targa) Corvette ZR1X costa a partire da 207.395 dollari, spese di consegna incluse, mentre la cabriolet parte da 217.395 dollari. Tuttavia, non sono ancora stati annunciati i prezzi dei pacchetti aggiuntivi ZTK Performance e Carbon Fiber Aero, che aumentano le prestazioni e con i quali il costo della Corvette ZR1X si avvicinerà ai 250.000 dollari “ricercati”.

In ogni caso, la Corvette ZR1X è molto più economica di tutti i modelli analoghi disponibili sul mercato.

L’ufficio stampa della GM cita a titolo di confronto la Ferrari F80 (3,7 milioni di dollari) e la McLaren W1 (2,1 milioni di dollari), ma si tratta comunque di auto di livello tecnico ed estetico superiore. Parlando di estetica, in questo caso ci riferiamo alla qualità di fabbricazione, che nella Chevrolet Corvette è tradizionalmente instabile, anche nell’attuale ottava generazione, ma le cuciture storte nella tappezzeria e la plastica rumorosa, fortunatamente, non influiscono sulla velocità massima. La velocità massima della Corvette ZR1X, tra l’altro, non è stata ancora annunciata, ma a titolo indicativo diciamo che quella della Corvette ZR1 a trazione posteriore senza sovrastruttura ibrida è di 375 km/h.
Il debutto della cabriolet in edizione limitata ZR1X Quail Silver Limited Edition è previsto in occasione della settimana dell’auto a Monterey (California, Stati Uniti), che si tiene ogni anno ad agosto e che negli ultimi anni è diventata il luogo principale per il debutto delle novità automobilistiche del segmento di lusso e di varie supercar.

La Corvette ZR1X Quail Silver Limited Edition costerà 241.395 dollari, spese di consegna escluse, è dotata di tutti gli optional disponibili ed è verniciata in Blade Silver Matte, un colore argento opaco ispirato alla tonalità Inca Silver, offerta sulla Corvette C1 nel 1957-1959.

Gli interni della versione speciale sono rifiniti in tonalità grigio-argento, mentre le cinture di sicurezza e le pinze dei freni sono verniciate in arancione.
Aggiungiamo che le Corvette ZR1X e Corvette ZR1 “turbo” hanno fortemente raffreddato l’interesse degli acquirenti per le versioni atmosferiche della supercar di ottava generazione, tra cui la Corvette Z06 a benzina e la Corvette E-Ray ibrida, che ora i concessionari americani offrono con buoni sconti. In totale, nella prima metà di quest’anno sono state vendute negli Stati Uniti 12.595 Corvette C8, il 29,7% in meno rispetto alle vendite registrate nel periodo gennaio-giugno 2024.

Nuova Bugatti Brouillard: il W16 unico

Bugatti lancia il programma Solitaire, dedicato alla creazione di veicoli unici su misura. Prima nata di questa iniziativa, la Brouillard rende omaggio al cavallo preferito di Ettore Bugatti, fondatore del marchio. Questa opera d’arte su ruote è animata da un motore W16 8.0 quadriturbo da 1.600 CV.
Un motore W16 da 8,0 litri, aiutato (come se ne avesse bisogno!) da quattro turbo, per una potenza di 1.600 CV. Non serve andare oltre per capire che questo articolo parlerà di una Bugatti.

Il costruttore francese presenta infatti la sua nuova creazione, la Brouillard. Un nome in omaggio al cavallo preferito di Ettore Bugatti. È su questo cavallo che il fondatore del marchio era solito percorrere i dintorni della sua fabbrica di Molsheim al mattino presto. A differenza dei suoi predecessori, la Brouillard non punta a nessun record di prestazioni. Inaugura il programma Solitaire, un’iniziativa che mira a creare ogni anno un massimo di due pezzi unici e su misura, destinati a una clientela d’élite di collezionisti facoltosi.

ESCLUSIVA E UNICA

Rinomata per le sue produzioni esclusive, Bugatti compie un nuovo passo avanti con il suo programma Solitaire, che le permette di realizzare il suo primo vero “One-off”. Questa Brouillard si basa sul telaio in carbonio dei modelli esistenti. In un certo senso, fa rivivere il famoso W16, ufficialmente ritirato nel 2024 con la produzione della 500ª Chiron Super Sport. Esteticamente, la nuova arrivata si ispira alla roadster Mistral del 2022. Il suo cofano a V ricorda la Divo e la Voiture noire. La calandra a ferro di cavallo è un omaggio al mondo equestre e nasconde il radiatore. Le quattro barre LED fanno riferimento ai quattro turbo e alla trazione integrale. Contribuiscono all’aerodinamica lasciando passare un flusso d’aria tra di esse per ridurre la resistenza.
Il tetto in vetro è sormontato da prese d’aria con il logo “W16” destinate all’alimentazione del motore. Le prese d’aria laterali, più discrete, sono dedicate al raffreddamento dell’olio. Nella parte posteriore, la Brouillard riprende la firma luminosa a X della Mistral, a sua volta ispirata a quella della Bolide. La parte posteriore dell’hypercar si distingue da quella della Mistral per il suo alettone fisso a forma di “coda d’anatra” e il suo enorme diffusore, impreziosito da due doppi scarichi disposti verticalmente.

IL SOGNO BUGATTI

L’abitacolo della Brouillard è quasi identico a quello della Mistral e della Chiron. Si differenzia per i rivestimenti personalizzati e realizzati secondo le esigenze del proprietario. Ogni dettaglio è stato progettato per evocare le creazioni di arredamento di Carlo Bugatti e le sculture di Rembrandt Bugatti. Motivi equestri finemente ricamati adornano i pannelli delle portiere e gli schienali dei sedili, rivestiti in pelle verde.

La leva del cambio, sempre ricavata da un unico blocco di alluminio, è impreziosita da un inserto in vetro che racchiude una scultura in miniatura realizzata a mano e raffigurante il cavallo preferito di Ettore.
La Bugatti Mistral, prodotta in 99 esemplari, aveva già un prezzo unitario di 5 milioni di euro tasse escluse. Questa nuova e unica Brouillard alza ulteriormente il livello di esclusività, rendendola inestimabile. Bugatti si è inoltre astenuta dal comunicare qualsiasi prezzo.

Il suo acquirente e committente, un appassionato collezionista, possiede già una vasta gamma di modelli Bugatti, sia antichi che moderni. Per vederla con certezza, gli appassionati dovranno recarsi alla prossima Monterey Car Week, che si terrà dall’8 al 17 agosto 2025. Dopo di che, è molto probabile che finisca in un garage privato e scompaia dalla vista. Come avvolta da una fitta… nebbia.

Prova su strada Hyundai Ioniq 5 N Line 2025

Esploriamo la nuova Hyundai Ioniq 5 N Line in questo test drive approfondito.
Scopriamo insieme le caratteristiche di questa macchina elettrica sportiva premium, analizzando il suo design e le prestazioni su strada.

ReferenDer Layen e il Sondaggio Ponziopilatesco di Bruxelles

Auto Ibride Plug-in più inquinanti di quelle con il solo Motore Termico

“Chi volete libero? Gesù di Nazareth o Barabba??” chiese ad alta voce Ponzio Pilato rivolgendo la domanda al popolo assiepato sotto al suo palco.

“Barabba!! Barabba!! Vogliamo libero Barabba!!” Urlò come una sola voce il popolo becero.

“E sia!” – rispose risoluto Ponzio Pilato – “Barabba Libero e Gesù di Nazareth a centrocampo: ma badate bene, se stasera perdiamo la Finale io e Voi faremo i conti!!”

Sapete: da cristiano non più cattolico e mai stato praticante ed osservante (come la maggioranza dei cosiddetti credenti in Italia) mi ero sempre astenuto dal condividere questa freddura (in verità molto leggera, infantile ed a suo modo molto meno sacrilega rispetto a vere e proprie azioni di mascherato ed elegante vilipendio al credo religioso occidentale più antico tra quelli ancora osservati) che all’epoca della mia adolescenza girava tra Scuole Medie e Licei od Istituti Superiori e che veniva cadenzata dai ragazzi per sollevare una tenera risata.

A suo modo, una sorta di parodia per uno dei Referendum ante litteram e storica dimostrazione che il suffragio universale già all’epoca era assolutamente deleterio anche quando l’Autorità impegnata ad assolvere il voto prendeva esattamente in considerazione i desiderata del popolo. 

 

Non fa una grinza dunque la notizia che in questa specie di Unione Europea contrassegnata dal forte legame con l’ispirazione cristiana nel rispetto della cosiddetta posizione laica e non confessionale delle Istituzioni si sia arrivati, pochi giorni fa, alla materializzazione della farsa democratica ed elettorale per delegare al popolo, fuori tempo massimo, il destino delle politiche ecologiste ed aleatoriamentedecarbonizzatrici che Bruxelles ha dapprima imposto e poi toppato nello sviluppo storico di limiti, vincoli ed obblighi.

Ed è questo il sentimento che guida la mia recensione sul taglio “semiserio” su una azione che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe al più accogliere l’avallo della popolazione europea su un percorso che palesemente oggi dimostra quanto sia diventato vecchio, inefficace ed insostenibile per il tessuto industriale europeo messo a confronto con Cina ed Asia, attualmente l’unica dimensione che dal lato della mobilità elettrica ha dimostrato di saper andare come un caterpillar contro qualunque altra dimensione continentale.

Sul presente Link è possibile richiedere l’accreditamento per accedere ad un vero e proprio Sondaggio pubblico che la Commissione Europea lancia per chiedere il parere di cittadini e stakeholders sulle normative che riguardano le emissioni di CO2 di auto e furgoni in vista della famigerata tagliola di “Fit for 55” fissata al 2035 per la fine della produzione e commercializzazione su suolo europeo delle piattaforme edotermiche (inizialmente tutte le endotermiche, con un moderato e più recente “stand-by” decisionale sulle piattaforme endotermiche ed Ibride. Con il titolo molto pomposo “ Revision of the CO2 emission standard for Carsand Vans” viene presentato un Sondaggio on-line attivo dallo scorso 7 Luglio fino al prossimo 10 Ottobre 2025.

Fanta-sondaggio o manifestazione istituzionale di resa? Gli effetti della consultazione

L’obiettivo della consultazione è garantire che tutti i portatori di interessi possano fornire il loro punto di vista e contributo in merito alla revisione dei livelli di emissioni di CO2 per i veicoli leggeri. Migliorerà inoltre la base di conoscenze su cui si fonda l’iniziativa. La consultazione contemplerà domande retrospettive e lungimiranti, con l’obiettivo di raccogliere contributi sui diversi elementi di cui sopra. Si partecipa alla consultazione pubblica rispondendo al questionario online, ma per ottenere cosa? Per consentire alla Commissione di raccogliere i pareri di stakeholders e di cittadini sul riesame del regolamento 2019/631 che definisce i limiti di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri (furgoni) nuovi. Evidentemente la ragione del Sondaggio on line vuole porre al vaglio della cittadinanza europea il Regolamento 2019/631, ma è curioso leggere tra i passaggi introduttivi al Sondaggio la considerazione espressa dagli estensori secondo i quali “il settore automobilistico europeo si è confrontato con le incertezze del settore” visto che le incertezze sono nate tutte a causa di una transizione imposta da Bruxelles; e quella che senza alcun imbarazzo di sorta recita che l’obbiettivo di decarbonizzazione può stimolare la competitività se e solo se obbiettivi e politiche comuni sono ben allineati al fine di garantire certezza e prevedibilità ad imprese ed investitori. 

Posto che l’unica prevedibilità garantita dall’Unione alle Imprese europee è di fallire o di essere oggetto di shopping (mia personale considerazione) è interessante il passaggio discriminante sullo step di riesame – fissato al 2026 – della direttiva sui dati tecnici espressi per le autovetture per aiutare i consumatori a optare per veicoli a Zero emissioni, messo a confronto con il passaggio che chiarisce che la Commissione intende valutare il Sondaggio on Line per ridisegnare lo stesso riesame del Regolamento 2019/631 sui limiti di emissione di CO2 di auto e Van; e quello 1999/94/CE sulla cosiddetta “etichettatura” verso una transizione che sia economicamente sostenibile e socialmente equa e che tenga conto dell’apporto delle tecnologie “Ibride ricaricabili” (oltre che, indirettamente, sull’arrivo di carburanti alternativi.

Ma già nelle premesse, volendo essere sinceri e diretti, sembra quasi che gli estensori siano abitanti di Marte. La transizione ecologica della mobilità europea viene sintetizzata per capitoli su base onirica: come può una Commissione auspicabilmente libera da dipendenze e scevra da patologie di varia natura sintetizzare i vantaggi desiderati in tema di mobilità ecologica e decarbonizzazione con un elenco del tutto disatteso? Il partecipante al Sondaggio si trova di fronte ad un delirio di desideri e di obbiettivi già di per sé stessi disattesi, come “offrire vantaggi ai consumatori e ai cittadini derivanti da una più ampia diffusione dei veicoli a zero emissioni”, “stimolare l’innovazione nelle tecnologie a zero emissioni, rafforzando in tal modo la competitività sostenibile e la leadership tecnologica della catena del valore del settore automobilistico”, “stimolare la creazione di posti di lavoro di qualità e l’occupazione nell’UE”; e non basta: “ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili, che causano la volatilità dei prezzi dell’energia e costi di approvvigionamento più elevati, rendono l’UE più vulnerabile alle pressioni esterne e all’incertezza del mercato globale e hanno ripercussioni significative sulle bollette dell’energia dei consumatori.” .  

 

La bufala dell’Elettrico nella riduzione del consumo di Petrolio nell’Unione Europea

Chissà, per inciso, se si può incriminare di reato ideologico e di sollecitazione della creduloneria popolare questa Commissione nel segnalare che sta semplicemente dichiarando il falso quando dice che la conversione elettrica riduce la dipendenza dell’Unione Europea dal petrolio. 

Basta leggere le cifre: con un PIL di 11.700 miliardi di Euro (rivalutato a 15.220 Mld di Euro al 2022) ed una Unione di 25 Stati Membri, la UE nel 2006 ha consumato circa 3,5 mld di Barili di Petrolio (dati Arera) con un apporto di solo il 7% di energia rinnovabile sul totale consumato; mentre nel 2022 la conversione diffusa delle sole endotermiche in Hybrid e la immissione di BEV nel parco circolante ha portato (dentro un’Europa a 27 che ha prodotto un PIL di 15.800 Mld di Euro) ad un consumo di 3,7 miliardi di barili di Petrolio, dentro una offerta di energia da rinnovabili che ha coperto il 23% di fabbrisogno interno. Dunque, dove sarebbe la riduzione dalla dipendenza dal Petrolio? Balle, ben impacchettate e divulgate da Bruxelles: la quota di consumo europeo di fossile e di petrolio lungo oltre quindici anni è rimasta indentica.

E che ne pensate di questo passaggio umoristico? “Il regolamento offre certezza e prevedibilità a lungo termine agli investitori lungo la catena del valore, concedendo nel contempo un lasso di tempo sufficiente per una transizione equa, che sostiene la leadership tecnologica della catena del valore del settore automobilistico dell’UE e un’occupazione di qualità e promuove altresì l’accessibilità, anche economica, delle soluzioni di mobilità a zero emissioni per tutti, compresi i gruppi vulnerabili.” Fantascienza, vero?? Se solo non fosse, purtroppo, tutto vero e terribilmente istituzionale. Ma nulla è più grave dell’autoconvincimento dei Membri (nomen omen) politici di Bruxelles di sentirsi adatti ed all’altezza di guidare questa Unione.

Così è se Vi pare: Bruxelles vuole sapere come la pensate. Ma ha gia’ fatto la frittata….

Ma entriamo un attimo nello specifico del Sondaggio, diviso in Sezioni: la prima si concentra sugli elementi del regolamento per ilivelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 dei veicoli leggeri nuovi (regolamento (UE) 2019/631) per il periodocompreso tra il 2015 e il 2024, dove si chiede a chi risponde di esprimersi su: efficacia (l’azione dell’UE ha conseguito i suoi obiettivi?)efficienza (quali sono i costi e i benefici?); pertinenza (risponde alle esigenze dei portatori di interessi?); coerenza (quanto bene si integra con altre azioni?); valore aggiunto dell’UE (quali sono i vantaggi di un’azione a livello di UE?). Il criterio di risposta è sulla indicazione secondo scala da 1(inefficace) a 5 (molto efficace) della percezione di conseguimento obbiettivi climatici. Volete sapere quanti “1” colleziona la Sezione secondo le mie risposte? Il minimo sindacale, cioè il 100%, e mi sono contenuto.

Addirittura – temerariamente – la Commissione si azzarda a chiedere il parere degli interessati su quanto l’azione della UE sia “pertinente” (corrispondenza tra esigenze e problemi da affrontare ed obbiettivi da conseguire).ovvero “coerente”(livello di interazione di interventi diversi tra loro dentro la UE o nella sinergia tra UE e panorama internazionale) oppure “di valore aggiunto” (possibilità di conseguimento degli obbiettivi da parte dei singoli Stati Membri senza una azione percorsa a livello comunitario da Bruxelles) con domande degne del miglior Conte Nocetti. 

 

Leggetele Voi e provate ad articolare una qualunque possibile risposta compiuta: 

 

“In che misura le esigenze ovvero i problemi affrontati dal regolamento (riduzione delle emissioni di CO2 efficace sotto il profilo dei costi nel settore del trasporto su strada per sostenere gli obiettivi climatici dell’UE) continuano a richiedere un’azione a livello di UE?”;

“In che misura ritiene che il regolamento sia coerente con altre normative e politiche dell’UE?”

“Come potrebbe essere migliorata la coerenza e in che modo tale obiettivo potrebbe essere conseguito?”

“A suo parere, qual è il valore aggiunto di uno strumento a livello di UE volto a ridurre le emissioni di CO2 delle autovetture e dei furgoni nuovi?”

Busta “1”, “2”, o “3”??? L’Unione gioca di fantasia e chiede il parere dei cittadini

Il riesame dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 dei veicoli leggeri nuovi (regolamento (UE) 2019/631) vaglierà una serie di opzioni rispetto allo scenario di riferimento (ossia la prosecuzione dell’applicazione del regolamento attuale) attraverso una valutazione d’impatto, in particolare per quanto riguarda: i livelli degli obiettivi applicabili dal 2035; le flessibilità aggiuntive per il rispetto degli obiettivi; il ruolo dei combustibili rinnovabili sostenibili; le indennità per le emissioni in eccesso; il monitoraggio e la comunicazione; l’efficienza energetica dei veicoli a zero emissioni. Eppure…

Ecco, questa è la Sezione del Sondaggio meno “prevedibile”, in fondo: quella che pare aprire le porte al “dubbia” per una panoramica di opzioni che si chiede ai cittadini di votare sul percorso ideale da tenere nel futuro. E’ quello che si può serenamente evincere dalla serie di opzioni che si possono selezionare dalla più importante (risposta di valore “5”) fino alla più futile (risposta di valore “1”) sulle priorità che “dovrebbe” affrontare il Regolamento; un elenco di voti da “1” a “5” appunto su:

“Necessità di ridurre le emissioni di CO2 del trasporto su strada in linea con l’obiettivo della neutralità climatica”;

“Necessità di maggiori investimenti in tecnologie innovative a zero emissioni”;

“Necessità di rafforzare la competitività e la leadership industriale dell’industria automobilistica dell’UE”;

“Necessità di automobili e furgoni a prezzi più accessibili”(sic);

“Necessità di garantire una transizione giusta verso una mobilità a zero emissioni”;

“Necessità di stimolare l’occupazione nella catena del valore del settore automobilistico e in tutta l’economia”;

“Necessità di migliorare la qualità dell’aria”;

“Necessità di ridurre il consumo di energia dell’UE”;

“Necessità di ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili”;

Ecco, amici: la prima di almeno due puntate su questo inaspettato momento di “Open Democracy” da parte della Commissione Europea, incardinato sul Sondaggio di cui Vi stiamo presentando la struttura, si conclude qui. 

Alla prossima, ed ovviamente (mi raccomando) andate a votare. Non Vi capiterà molte altre volte, su questo tema.

Riccardo Bellumori

Nuova MG4 2025: via alla produzione

In Cina è stata presentata la seconda generazione della MG 4, una compatta hatchback elettrica, e sono state aperte le prenotazioni. Il grado di sportività della nuova MG 4 è stato ridotto al minimo, il design è diventato molto meno aggressivo rispetto al modello precedente, non ci sono più versioni potenti a doppio motore, ma il prezzo di partenza è stato quasi dimezzato.

Il marchio britannico MG appartiene dal 2005 al gruppo automobilistico statale cinese SAIC. La hatchback elettrica MG 4 di prima generazione ha debuttato nel 2022, garantendo al marchio britannico una crescita esplosiva delle vendite in Europa: nel 2023 la MG 4 è riuscita addirittura a superare la Volkswagen ID.3 in termini di vendite. Sono state vendute rispettivamente 72.212 e 63.460 unità (dati JATO Dynamics). Nel 2024 l’Unione Europea ha introdotto dazi più elevati sulle auto elettriche di produzione cinese, dopo di che le vendite della MG 4 sono crollate drasticamente. Ora MG sta gradualmente spostando il focus della sua attività dall’Europa alla Cina, quindi la nuova MG 4 è completamente diversa, pensata per il consumatore cinese e non per quello europeo.

LA NUOVA COMPATTA

Alla base della nuova MG 4 c’è la piattaforma modulare SAIC E3. Le celle della batteria al litio-ferro-fosfato sono racchiuse in un unico involucro, anziché essere suddivise in blocchi. La sospensione anteriore è di tipo McPherson, quella posteriore è semi-indipendente con barra trasversale di torsione. L’unico motore elettrico è posizionato sull’asse anteriore e aziona le ruote anteriori, mentre la precedente MG 4 nella versione base era a motore posteriore e trazione posteriore, mentre le versioni top di gamma avevano due motori elettrici e trazione integrale.

Tutte le dimensioni chiave della MG 4 sono leggermente aumentate con il cambio di generazione: la lunghezza complessiva è passata da 4287 a 4395 mm, la larghezza da 1836 a 1842 mm, l’altezza da 1516 a 1551 mm, il passo è passato da 2705 a 2750 mm, le dimensioni standard degli pneumatici sono 195/60 R 16 o 205/50 R 17. La rigidità dichiarata della carrozzeria alla torsione è di 31.000 Nm/grado. Capacità del bagagliaio: 471 litri più 98 litri in un vano nascosto sotto il pavimento; con gli schienali dei sedili posteriori ribaltati: 1362 litri.

La nuova MG 4 ha un design decisamente arrotondato e accogliente, in contrasto con l’aspetto aggressivo e spigoloso del modello precedente. Anche l’abitacolo è diventato più tranquillo e accogliente, con una palette di colori simile a quella di una cameretta per bambini; nelle foto pubblicitarie sono presenti donne e bambini. In breve, non c’è più alcuna sportività, anche se i fanali posteriori ricordano leggermente la MG Cyberster.

Al momento, per la nuova MG 4 è disponibile una sola versione di motore elettrico con una potenza massima di 120 kW (163 CV) e 250 Nm, una velocità massima di 160 km/h il tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h non è specificato, mentre da 0 a 50 km/h la hatchback accelera in 3 secondi. La capacità della batteria è di 42,8 o 53,9 kWh, con un’autonomia con una singola ricarica rispettivamente di 437 e 530 km secondo il ciclo CLTC. In seguito, MG 4 avrà una versione top di gamma con una batteria semisolida all’avanguardia. Il peso a vuoto varia da 1415 a 1485 kg a seconda dell’equipaggiamento.

La produzione della nuova MG 4 è iniziata il 14 luglio.
Nella fase di prevendita, la nuova MG 4 costa da 73.800 a 105.800 yuan (da 819.500 a 1.174.800 rubli al tasso di cambio attuale), i prezzi al dettaglio effettivi saranno annunciati a settembre e molto probabilmente saranno ancora più bassi.

Nel frattempo, la “prima” MG 4 costava in Cina da 139.800 yuan, il che significa che con il cambio di generazione la hatchback è diventata circa due volte più economica, una situazione assolutamente impossibile nell’industria automobilistica occidentale.

Nuova BMW Serie 3 2025: Anteprima Rendering

BMW ha innovato in tutte le generazioni della Serie 3 rendendo questo modello completamente diverso dai suoi predecessori.

Il rendering in copertina di Motor.es ci permette di dare uno sguardo al modello.

Uno dei grandi capi del marchio tedesco nella storia più recente esprimeva, con ogni nuova versione, il suo desiderio che fosse migliore sotto tutti gli aspetti rispetto al modello che doveva sostituire.

Perché la BMW Serie 3 è il modello più importante del costruttore, con un netto vantaggio e addirittura molto più avanti rispetto ai SUV, e in questa nuova versione sorprenderà sotto tutti i punti di vista. Il secondo modello della nuova gamma “Neue Klasse” si prepara a essere presentato più presto che tardi, e le foto spia che abbiamo visto della Serie 3 mostrano già una trasformazione radicale in cui solo i loghi riportano alla mente un ricordo.

Beh, non a tutti, perché questo design all’avanguardia riporterà anche alcuni più anziani agli anni ’70 e ’80. Quando si osserva un prototipo della nuova Serie 3 di lato e, in particolare, il volume anteriore, si nota quel design più affilato, la punta del faro sui parafanghi anteriori (molto evidente nella generazione E90) o, di fronte, la doppia griglia ovoidale più stretta. Tre elementi chiave nel design di questa BMW Serie 3.

IL NUOVO DESIGN

La fiancata e la parte posteriore tornano a ritirarsi alla fine degli anni ’70, quando una delle prime Serie 3 presentava luci posteriori sottili, di forma trapezoidale e molto allungate, che però non si uniscono a quelle dell’estremità opposta, perché al centro rimane il logo del produttore. Un design sportivo, con cerchi da 18 pollici di serie, ma con reminiscenze del passato che BMW cercava da tempo. Anche all’interno non ci saranno concessioni.

Il cruscotto attuale sarà, inizialmente, di serie su tutte le versioni, e solo come optional potrai avere quello panoramico che hai visto a bordo della nuova generazione della BMW X5. Un sistema di visualizzazione all’avanguardia dotato della decima generazione di iDrive, in cui i gesti e i comandi vocali prendono vita più che mai.

La BMW Serie 3 del futuro è ancora un po’ lontana, poiché non sarà presentata prima della metà del 2026. Ciò non vi impedisce di sognare questa berlina, che vedrete la prossima primavera e nelle concessionarie in autunno, con una gamma di motori a benzina e diesel a quattro e sei cilindri e una M350 xDrive per gli amanti delle prestazioni più elevate. Il cambio automatico sarà, in tutti i casi, a otto velocità, compreso quello dei PHEV.

Nuova Volkswagen T-Roc 2026: Anteprima esclusiva

L’attesa è finita. La nuova generazione del SUV più venduto di Volkswagen è stata svelata. La Volkswagen T-Roc 2026 è trapelata in alcune foto rubate.

Prima di procedere nella lettura precisiamo di aver rimosso le foto incriminate per evitare ulteriori e più gravi problemi legali ai colleghi che hanno accidentalmente condiviso il video con le immagini della nuova T-Roc. Siamo stati vittima di buonismo? I prossimi mesi ce lo diranno…

Il debutto della versione rinnovata della super venduta tedesca è dietro l’angolo. Purtroppo per Volkswagen, sia il design esterno che gli interni della nuova T-Roc sono stati svelati in questa fuga di notizie. Una fuga di notizie che conferma le grandi novità che porterà con sé questa nuova generazione. La seconda, per essere più precisi.

La data di presentazione della nuova Volkswagen T-Roc è già stata fissata. Avrà luogo tra poche settimane. Tuttavia, la svista commessa da un media italiano e ripresa dal forum CocheSpias ci permette di scoprire tutte le novità estetiche che porterà con sé questo popolare SUV. Un modello che in tempo record è diventato “un pilastro centrale” su cui Volkswagen basa la sua attività in tutto il territorio europeo.

IL NUOVO DESIGN

Basta dare una rapida occhiata alle immagini trapelate che illustrano questo articolo per scoprire i cambiamenti che presenterà il design esterno. Un esterno che, com’è logico, sarà adattato alla nuova filosofia di design che Volkswagen sta applicando a tutti i suoi nuovi modelli. Possiamo prendere come riferimento il “fratello maggiore” della T-Roc, la nuova Volkswagen Tiguan.
Come abbiamo anticipato attraverso diverse ricostruzioni come questa, il frontale della nuova Volkswagen T-Roc avrà un design più moderno e lineare. Presenta nuovi gruppi ottici uniti da una striscia di luci a LED, un logo anch’esso illuminato e una nuova griglia. Anche il paraurti è cambiato. Non possiamo ignorare la linea che adotta la silhouette con una cintura rialzata e le relative barre sul tetto che, combinate con i paraurti in plastica, conferiscono quell’aria campestre che ci si aspetta da un SUV.

Nella parte posteriore, l’elemento che attira tutta l’attenzione è, fondamentalmente, il nuovo gruppo ottico posteriore. È più sottile, leggermente avvolgente e ha una disposizione orizzontale. Inoltre, è collegato tramite una striscia di luci a LED che si collega direttamente al logo del marchio che, come nella parte anteriore, è anch’esso illuminato.

Per quanto riguarda gli interni, non solo abbiamo un nuovo volante, ma anche una nuova strumentazione. Allo stesso modo, debutta un touchscreen di dimensioni maggiori. Sarà il “centro nevralgico” dell’abitacolo.

DATI TECNICI E MOTORI

Anche sotto il cofano ci saranno delle novità. E molto importanti. Il lancio di questa nuova generazione è il momento scelto da Volkswagen per far sì che la T-Roc ceda all’elettrificazione. E un dettaglio illuminante al riguardo lo troviamo in questa fuga di notizie. L’immagine della parte posteriore rivela l’identificazione “eTSI”, che indica che si tratta di un’unità con motore a benzina e sistema di ibridazione leggera (MHEV) a 48 volt. L’attesissima T-Roc con etichetta ECO della DGT diventerà realtà.

Oltre a questa nuova motorizzazione MHEV, ci saranno anche altre opzioni inedite come una versione ibrida plug-in (PHEV) e, cosa ancora più interessante, una nuova motorizzazione ibrida autoricaricabile (HEV) con cui la nuova T-Roc vuole mettere in difficoltà Toyota. La gamma continuerà a comprendere versioni manuali e automatiche. Allo stesso modo, sarà ancora possibile configurare una T-Roc con trazione integrale 4Motion.

Quando arriverà sul mercato? Il debutto della nuova Volkswagen T-Roc avverrà entro la fine di agosto. Poco dopo farà la sua comparsa al Salone dell’Automobile di Monaco 2025 e prima della fine dell’anno saranno aperte le prenotazioni. Tuttavia, per vederla nelle concessionarie bisognerà aspettare il 2026.

Nuovo Mitsubishi Pajero 2026: Rendering Totale

Un nuovo Mitsubishi Pajero sarebbe il sogno di tanti appassionati di motori.

Qualche anno fa, l’azienda giapponese ha smesso di produrre uno dei suoi modelli più famosi: il fuoristrada Pajero. Abbiamo deciso di immaginare come potrebbe essere oggi, in linea con lo stile attuale del marchio.

Il fuoristrada Pajero ha una storia che risale al 1981, quando al Salone dell’Auto di Tokyo debuttò il modello di serie di prima generazione. Prima di allora, nel 1973 e nel 1979, l’azienda aveva presentato un paio di concept con questo nome, che erano fuoristrada a due porte scoperti. L’ultima generazione è stata la quarta, presentata nel 2006 e rimasta in produzione fino al 2021, quando Mitsubishi ha venduto lo stabilimento in cui veniva prodotto il fuoristrada. È stato dichiarato che il modello non avrebbe avuto un diretto successore, ma negli ultimi anni sono circolate voci su un nuovo Pajero.

Una di queste voci è la possibilità di creare un nuovo Pajero sulla base del Nissan Patrol, il che sembra abbastanza logico, considerando l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi che unisce le aziende giapponesi, nonché la loro situazione finanziaria non proprio rosea negli ultimi anni. Inoltre, molti nuovi modelli Mitsubishi sono modelli Renault rimodellati e in futuro saranno basati su modelli Nissan (ad esempio, il nuovo Leaf). Il Pajero raffigurato nei rendering ha la carrozzeria del nuovo Patrol, ma ha una parte anteriore completamente nuova, realizzata nello stile dell’ultima novità originale di Mitsubishi, il crossover Destinator per i mercati meno abbienti.

La parte posteriore adotta fanali in armonia con quelli anteriori con strisce LED orizzontali, mentre la nicchia della targa è stata spostata sul paraurti posteriore.

Rendering Kolesa.ru

DATI TECNICI

Nel caso in cui la carrozzeria fosse stata presa in prestito, anche la dotazione tecnica del nuovo Pajero avrebbe potuto essere quella del Patrol. Quest’ultimo è realizzato su un nuovo telaio con una rigidità trasversale aumentata del 57% e una rigidità torsionale aumentata del 25%.

Il fuoristrada ha perso il motore V8 ed è ora disponibile solo con motori a 6 cilindri. Il base è un V6 3.8 aspirato da 316 CV (386 Nm), ma è disponibile anche un V6 3.5 turbo da 425 CV e 700 Nm. A titolo di confronto, l’ultima generazione del Mitsibishi Pajero era disponibile con un motore V6 a benzina da 3,0 litri con una potenza di 174 CV (255 Nm) abbinato a un cambio automatico a 5 marce.