Con l’entrata in vigore dei dazi sulle importazioni del Presidente Trump, le case automobilistiche straniere, comprese quelle tedesche, stanno valutando la possibilità di costruire più veicoli all’interno dei confini americani. Nel caso di Audi, ciò significherebbe avviare la produzione negli Stati Uniti per la prima volta.
Tuttavia, a quanto pare, evitare i dazi non è l’unico incentivo a spostare la produzione dalla Germania agli Stati Uniti; un altro fattore importante è la possibilità di sfuggire all’elevato costo del lavoro nazionale che sta mettendo a dura prova l’industria automobilistica tedesca.
Un nuovo studio della società di consulenza Oliver Wyman ha rivelato per la prima volta l’enorme divario nel costo del lavoro tra la Germania e gli altri Paesi. Inoltre, contribuisce a spiegare perché la produzione automobilistica nazionale è diminuita di oltre un quarto nell’ultimo decennio e perché è probabile che il declino continui.
I ricercatori, confrontando 250 stabilimenti automobilistici in tutto il mondo, hanno scoperto che la Germania è il Paese più costoso del pianeta in cui produrre nuove auto, con una spesa media di 3.300 dollari per ogni veicolo che copre i salari, i contributi pensionistici e altri benefici. Spostando la produzione negli Stati Uniti, il costo si dimezzerebbe e non di poco.
Ma anche costruire automobili in America sembra costoso rispetto alla produzione in Cina, dove il costo del lavoro per veicolo è di soli 585 dollari. In alcuni casi, secondo lo stesso rapporto, produrre un’auto in Germania costa fino a 7.800 dollari in più che in Cina.

LA SFIDA DEI COSTI DI PRODUZIONE
“Ci si chiede come si possa continuare a consentire la produzione di veicoli in Germania in futuro”, ha dichiarato Fabian Brandt, responsabile per la Germania di Oliver Wyman, al quotidiano Handelsblatt. “Se i volumi continueranno a diminuire, molti fornitori di medie dimensioni ci abbandoneranno o cesseranno del tutto l’attività”.
Ma se i dazi non dovessero più essere un problema e la riduzione del costo del lavoro fosse una priorità assoluta, ci sono scelte migliori della Cina per un nuovo stabilimento. Lo studio ha individuato diversi Paesi in cui il costo della manodopera fa sembrare costoso persino quello cinese, tra cui il Messico, dove il costo della manodopera per veicolo è di 305 dollari, e la Romania, dove è di soli 273 dollari.
Il Paese che offre davvero un buon rapporto qualità-prezzo è il Marocco, dove il costo della manodopera per veicolo è di ben 106 dollari, meno di un trentesimo del costo del made-in-Germany. Non sappiamo quale sia il misero stipendio degli operai marocchini dello stabilimento Renault, ma probabilmente farebbe venire un infarto a Shawn Fain dell’UAW.