Nuova Dacia Spring 2024: Elettrica low cost

Sebbene sia in circolazione da soli tre anni alle nostre latitudini, l’attuale Dacia Spring sarà presto destinata a lasciare il mercato.

La city car elettrica è apparsa per la prima volta nel 2021 con il marchio Dacia, presto compirà nove anni sul mercato indiano, dove Renault la vende come modello a combustione. È stata convertita all’alimentazione elettrica solo dal 2019, quando Renault ha iniziato a commercializzarla in Cina con il nome di City K-ZE. Quest’ultima ha avuto una carriera breve, a causa dell’improvvisa chiusura della joint venture Dongfeng-Renault nella primavera del 2020. Tuttavia, il chip elettrico continua a essere venduto nel Regno di Mezzo con vari marchi Dongfeng, in particolare Nano Box.

La futura Dacia Spring potrebbe essere derivare da questo modello dato che la Dongfeng Nano Box ha recentemente beneficiato di una serie di importanti aggiornamenti, tra cui un cruscotto completamente ridisegnato che ora presenta due schermi digitali. Questo è sufficiente per spingere Dacia a fare un rebadge di questo modello per dare un aggiornamento alla sua Spring? Ne dubitiamo, visto che il costruttore rumeno non vede di buon occhio l’imminente arrivo della ben più competitiva Citroen ë-C3.
Il rendering in copertina di Auto-moto.com ci permette di dare uno sguardo in anteprima.

LA DACIA ELETTRICA

L’estate scorsa, Dongfeng ha presentato la Nammi 01, una city car di circa 4 metri di lunghezza che vanta una tecnologia di prim’ordine e interni relativamente confortevoli. Una solida base tecnica che Dacia potrebbe mettere a frutto, riducendo le prestazioni all’essenziale: la Nammi vanta maniglie delle porte a scomparsa, un rivestimento della plancia che imita la pelle trapuntata e un motore da 163 CV.
Infine, è difficile non immaginare la nuova Renault 5 elettrica adattata agli standard Dacia.

La nuova Dacia Spring arriverà al Salone di Ginevra di fine febbraio. Ma poiché Dacia non ha mai assemblato un solo modello della sua gamma in Francia, è difficile credere che il marchio possa trarre vantaggio da un’auto assemblata a Douai che faticherà a superare la barriera dei 25.000 euro sotto il marchio Renault. Tanto più che la principale rivale della Primavera beneficerà della manodopera a basso costo che presto la assemblerà nello stabilimento di Kragujevac, in Serbia.

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