Volkswagen e FCA a rischio maxi multa Ue sulle Emissioni

Volkswagen Group e Fiat Chrysler Automobiles potrebbero ricevere una multa da 1,83 miliardi di euro se non raggiungeranno gli obiettivi EU sulle emissioni.

Una società di consulenza, la AlixPartner, ha pubblicato uno studio in cui mostra come le società automobilistiche avrebbero difficoltà a ridurre le emissioni medie della auto in listino. L’obiettivo posto dall’Unione Europea è di 95 grammi di CO2 per chilometro entro il 2021. AlixParterner stima la portata delle sanzioni in base ai livelli medi di emissioni dei modelli prodotti dalle case automobilistiche riportati alla fine del 2017. In questi anni le case automobilistiche hanno diminuito le emissioni di carbonio cercando di introdurre nei listini auto ibride od elettriche proprio per raggiungere questo obiettivo europeo.

Il Gruppo Volkswagen ha affermato come voglia adeguarsi agli standard europei. FCA invece ha sostenuto come cercherà la via più economica per rispettare le regole, il che potrebbe anche tradursi nel pagare solamente le ammende che le verranno applicate per non essersi adeguata. Il Gruppo italo-americano potrebbe aver previsto un costo inferiore nel pagare la multa erogatagli piuttosto che sviluppare modelli più ecologici.

Toyota e Volvo sono, allo stato attuale, gli unici marchi a non essere penalizzati dalla normativa. Lo studio ha evidenziato come le due case automobilistiche siano addirittura in surplus di crediti di emissione. Questo vuol dire che non solo rispettano già da ora gli standard europei per il 2021, ma che essendo sotto la soglia dei 95 g di C02 per la loro flotta a listino, potrebbero vendere il credito di CO2 ad altre aziende automobilistiche che non rispettano la soglia richiesta dall’EU.

Il Gruppo Volkswagen dovrebbe subire la multa più ingente dato che la casa automobilistica ha la più grande quota del mercato dell’auto in Europa pari al 24,3%, secondo il gruppo industriale ACEA.

Per questo la Casa tedesca introdurrà dal prossimo anno veicoli elettrici nei propri listini nell’intento di riuscire, per il 2021, a rispettare la normativa europea.

Redazione
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