La Volkswagen Golf, sin dalle sue origini nel lontano 1974, ci ha abituati a continue innovazioni ed affinamenti. Non solo rinnovamenti stilistici ma vere rivoluzioni tecniche ne hanno segnato la storia. Nel 1998 con il lancio della prima station wagon, Volkswagen ha intrapreso con coraggio una strada inedita per la Golf che da poco si è arricchita con una novità assoluta la versione Alltrack. Ecco allora una spaziosa familiare trasformarsi in una 4X4 grazie alla trazione integrale 4Motion. 
Sono numerosi i dettagli estetici che caratterizzano Golf Alltrack. Nell’anteriore spicca il paraurti specifico che riprende il motivo geometrico che troviamo sulla sorella maggiore la Passat Variant Alltrack. Anche la fiancata ed il retrotreno hanno ricevuto particolari attenzioni. Lateralmente si fa notare il passaruota rinforzato che poi seguita lungo tutta la fiancata dell’auto. Il paraurti posteriore specifico può anche ospitare il gancio traino che, pur essendo opzionale, rappresenta una soluzione esteticamente non impattante perché retrattile all’interno dello stesso. Funzionali e belli i fari allo xeno con luci di posizione led, seguendo la rotazione del volante permettono una ottimale visibilità anche in curva.

Questo 2.0 TDI da 184CV è la punta di diamante delle motorizzazioni disponibili su Golf Alltrack. Si tratta di un motore estremamente prestante che offre i cavalli giusti ma consumi ridotti (6.4l/100km sul circuito misto). Con uno 0-100km/h in soli 7,8 secondi ed una velocità massima di 219km/h permette di togliersi anche qualche soddisfazione. Il cambio DSG doppia frizione a 6 rapporti è preciso e veloce grazie alla due modalità “normal” o “sport”. Ottima la trazione integrale 4Motion; grazie ai driving profile il conducente può regolarne le prestazioni definendo il proprio profilo di guida personalizzato. I pneumatici 205/55/R17 non sono estremamente maggiorati e possono accrescere le capacità offroad dell’auto migliorandone il comfort. Potendo scegliere vale la pena acquistare le sospensioni con regolazione adattiva che permettono di assorbire meglio le asperità dei percorsi cittadini e non.
Lunga 4 metri e 56 centimetri e larga 1,80 metri la Golf wagon è l’auto ideale per la vita di tutti i giorni con tanto spazio anche per chi siede dietro.
All’interno plancia molto razionale e solida. Le plastiche sono tutte morbide e c’è grande attenzione ai dettagli; non stupisce che i vani portaoggetti siano foderati per evitare rumori durante la marcia causati dagli oggetti lì riposti. Molto comodi i sedili specifici (volendo si possono scegliere in pelle) che insieme alla pedaliera in alluminio ed al battitacco dedicato valorizzano il carattere fuori dagli schemi di Golf Alltrack. Le luci interne sono tutte led.
Bello da vedere, e facile da gestire, il sistema di infotainment. Dotato di un sensore di prossimità ha connessione bluetooth, USB, supporto per le schede SD. La navigazione è fluida e precisa ed è possibile gestire anche il climatizzatore dell’auto. Si tratta di 1.700 euro davvero ben spesi se si considera inoltre l’eccelsa qualità audio che può offrire.
Il divano posteriore è ampio anche se l’accesso è complicato dalla presenza del tunnel centrale, ad ogni modo possono sedersi comodamente tre adulti. Ben posizionati gli attacchi isofix per i seggiolini dei bambini. Comode le bocchette del clima anche per i sedili posteriori c’è inoltre un bracciolo centrale fruibile se non si viaggia in cinque.
La capacità del bagagliaio è di 605 litri in linea con le concorrenti del segmento di appartenenza. Abbattendo i sedili posteriori (operazione semplificata da una leva all’interno del bagagliaio) la capienza complessiva raggiunge 1.620 litri. Va riconosciuto, inoltre, che il piano di carico non troppo alto aiuta il posizionamento a bordo degli oggetti più pesanti.
Il listino prezzi parte dai 29.500 euro per il 1.6 TDI da 110CV. Per il 2.0 TDI da 184CV si devono spendere 34.650 euro. Va detto che sono numerosi gli accessori disponibili per Golf Alltrack ed i prezzo può lievitare facilmente. Cifre queste che potrebbero sembrare cospicue ma bisogna anche ricordare ciò che la vettura ha da offrire in termini di comfort e qualità.
Piacevole da guidare su strada e non la Alltrack è una infaticabile compagna di viaggio grazie al DSG a 6 rapporti. Nonostante la non elevata altezza da terra (comunque +20mm rispetto alla Golf “standard”) può affrontare sterrati e condizioni climatiche avverse. Perché rinchiudersi in un crossover magari 2WD quando si può viaggiare comodi ed a trazione integrale con lei? insomma provare per credere!.








Inutile dire che Maranello è
Come per altre iconiche aziende dell’auto il museo occupa un edificio specifico.
Caratteristica del museo è quella di creare un’atmosfera immersiva che avvicina il visitare alle auto senza porle su piedistalli o circondate da barriere protettive.
Recentemente Sebastian Vettel ha dichiarato: “Correre per la Ferrari è stato il mio sogno fin da quando ero bambino e sto vivendo un’avventura stupenda a Maranello” ed ha anche aggiunto che “quando si è piloti della Ferrari c’è sempre enorme pressione, ma la mia passione per questo marchio supera di gran lunga la pressione, quindi sono felicissimo di gareggiare per questo team”.







Il design è da vera monovolume con i montanti alti ed il bagaglio poco spiovente. Bello trovare le porte scorrevoli laterali ad apertura elettrica controllabili sia dal telecomando che dall’interno della vettura. Il frontale si ispira agli stilemi del marchio spagnolo con linee fluide ma al contempo nette. Il retrotreno è caratterizzato dai proiettori led che ricordano la berlina Leon “Leon” ma presentano un fascio di luce più corposo e luminoso.
All’interno è evidente la qualità dei materiali e degli assemblaggi. Le plastiche della plancia sono morbide e trasuda cura anche dai pannelli delle portiere. Il sistema di infotainment è decisamente valido ed intuitivo. Dotato di un utile sensore di prossimità consente di non distogliere lo sguardo dalla guida poiché trasmette tutte le informazioni anche allo schermo a colori presente al centro del tachimetro. E’ possibile connettere il telefono via bluetooth, Aux, usb ed è anche presente un lettore per le schede di memoria Sd. Insomma per un viaggio comodo ed all’insegna della musica c’è davvero tutto considerando anche la buona qualità del sistema audio.
La capacità di carico è assolutamente da record. In configurazione 5 posti parliamo di ben 955 litri. Se si viaggia in 7 si può ancora contare su 300 litri di spazio!.



Abbiamo provato la Mito Super motorizzata col 1.400 cc MultiAir Turbo da 140 CV. Il messaggio che arriva dal motore è chiaro; potenza subito e massima reattività. A semaforo verde scatta sicura grazie al motore benzina che garantisce una progressione degna di nota. Certo i cavalli non sono tantissimi ma si danno un gran da fare sia nel circuito urbano che su quello extraurbano. Le sospensioni smorzano bene le asperità ma i cerchi da 18″ conferiscono maggiore rigidità alla vettura. In generale ottima l’insonorizzazione peccato però per la scarsa visibilità posteriore. Le manovre in retromarcia sono infatti complicate dalle dimensioni del lunotto ma si può fare affidamento sui sensori di parcheggio. Questi ultimi sono un accessorio che vale la pena prendere in considerazione al momento dell’acquisto poiché, oltre a non aggravare troppo la spesa, sono molto utili date le forme “sinuose” della Mito.



La 911 torna a stupire con il nuovo modello ed è più Porsche che mai.
Il motore è un corposo benzina 2.981 cm³ da 420CV (309KW) capace di uno scatto 0-100km/h in 4,4 secondi. La versione in prova monta, inoltre, il prezioso (e non solo per il prezzo!) cambio automatico PDK a 7 rapporti che blocca lo 0-100 a 4,0 secondi in modalità sport plus. Divertimento assicurato dunque. La coppia di 500Nm consente un brillate 80-120km/h in soli 2,5 secondi e sembra davvero di spiccare il volo. Attenzione a non farsi prendere la mano però!.
Il modello in prova è inoltre dotato della trazione integrale. Non si tratta certo di una configurazione inusuale per una Porsche. Si deve ricordare che già nel 1984 la Porsche 953 coinvolta nella leggendaria Parigi-Dakar aveva quattro ruote motrici. Avere a disposizione quattro ruote motrici offre maggiore controllo in curva e permette di gestire meglio l’elevata coppia garantendo sempre un’aderenza ottimale su tutte le superfici. Insomma gli appassionati della 911 potrebbero preferire la trazione posteriore ma alla prova dei fatti la trazione integrale si rivela equilibrata e mai eccessivamente invasiva rispetto al piacere di guida. A corredo della configurazione 4S Porsche offre una esclusiva fascia led a congiunzione dei due proiettori posteriori. Si tratta di una soluzione estetica che valorizza il design ed è in comune con la nuova 911 Targa.





Il museo si sviluppa su due piani ed è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.
Il museo ospita tutte le vetture più emblematiche del marchio delle supercar. Il percorso espositivo consente di avere una panoramica di un brand proiettato sempre più verso la mobilità di domani. Basta poco per capire quanta passione e avanguardia trasudi dalle Lamborghini di ieri e di oggi. Il sogno di Ferruccio è più vivo che mai.
Presso il secondo piano del museo è inoltre esposto lo studio stilistico condotto da Lamborghini nel 2006 avente ad oggetto una futuribile Miura. Purtroppo questo sogno non si è ancora tradotto in una vettura stradale.

Sono pochi i brand ad aver scritto, ed a scrivere tutt’ora, pagine indelebili della storia dell’automobilismo.





La tecnologia a bordo non manca grazie alla connettività mirror link si può collegare facilmente il proprio smartphone alla vettura. La comoda, seppur perfettibile,
Parte integrante del sistema esp è anche l’ausilio alla partenza in salita (di serie), che nelle partenze in pendenza impedisce l’arretramento della vettura, mantenendo la pressione frenante quando il guidatore sposta il piede dal pedale del freno all’acceleratore.
Insomma la tanta qualità costruttiva e percepita rendono questa smart ideale per vivere la città a 360 gradi. Per chi volesse farne un valida compagna anche al di fuori delle strade urbane consiglio la versione da 90CV capace di garantire comunque consumi esigui ma con prestazioni migliori.




La versione che abbiamo guidato è la


Sicuramente 500X non è un SUV noioso e non è la tipica macchina grande fuori ma piccola dentro, come spesso succede. Se vale o no la pena di comprarla questo lo lasciamo scegliere a voi.