Sembrava che anche nel 2025, a tre anni di distanza dal primo Shock tariffario sul prezzo del Metano, il mondo delle auto a metano potesse dirsi praticamente archiviato: praticamente piu’nessuna casa automobilistica proponeva in listino nuovi modelli, e persino le Flotte Aziendali, che anni prima avevano rotto una storica reticenza, si erano ormai allontanate da un sistema di alimentazione che negli anni ha garantito il timbro ecologista, il diritto a circolare, ed insieme però anche costi di gestione contenuti ed una ottima rivendibilità.
Ma ovviamente, su un canale che in Italia negli ultimi anni ha contato mediamente il 2,5/4% delle vendite con un ultimo picco praticamente 15 anni fa (era l’epoca del Petrolio sopra i 100 Dollari al Barile…) che ha fatto registrare il 6% delle immatricolazioni, il problema lo ha generato anche il sistema degli ecoincentivi, totalmente discriminante in termini di calcolo delle emissioni di CO2.
Dunque esaurite le poche vetture ancora presenti negli stock residui, destinati per lo più ad autoimmatricolazioni, che hanno fornito la gran parte delle circa 1000 nuove targhe registrate lo scorso anno, da un lato il mercato attendeva il preannuncio sempre meno concreto da parte dei Costruttori sulla eventuale nuova immissione di “bifuel” a Metano dentro la Gamma del nuovo; dall’altro lasciateci dire che “Autoprove.it” è stata una delle poche piattaforme “generaliste” in tema di auto a discutere profondamente del tema del Metano. Andate a leggere anche sui motori di ricerca e troverete che a parte noi solo le piattaforme più specificatamente dedicate ai temi dell’ecologia hanno lasciato una finestra aperta sul tema.
Ai nostri lettori è bastato andare a vedere il video completo dell’intervista (basata come sempre su domande non banali della nostra Redazione, oppure leggere dell’anniversario storico dei 30 anni dal celebre record di Velocità sull’anello di Nardò della Bugatti EB110 a Metano (Clicca QUI per il Record Bugatti a Nardò) e persino ascoltare il nostro Podcast Audio (Clicca QUI per il Podcast Spotify sul tema del Metano) per passare un 2024 accompagnati dal tema del profilo ecologico e socioeconomico del Metano.
Che non è solo quello oggetto di polemiche ed allarmi sulle forniture dall’estero, anche se il problema in questo caso è determinante a causa dei conflitti e dei tagli alle importazioni.Rimane il tema straordinario, nobile e vantaggioso dell’industria del Biometano:
Il Biometano protagonista indiscusso dell’economia circolare
un’industria che in Italia, secondo un recente studio dell’ENEA, sarebbe capace potenzialmente di produrre fino a 5,6 miliardi di metri cubi all’anno sfruttando le biomasse da scarto di lavorazioni agricole (producendo biogas grezzo mediante digestione anaerobica) e la frazione organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) da cui rimuovere la componente inidonea all’immissione in rete; ma che lo scorso anno si è “fermata” a 0,6 miliardi di Metri cubi, cioè circa un decimo della capacità produttiva stimata da ENEA. L’economia ed il ciclo di produzione del Biometano può ridurre le emissioni del settore agricolo restituendo al terreno base organica. L’apoteosi del processo di circolarità.
L’industria automobilistica europea ha probabilmente conseguito il massimo dell’offerta possibile in tema di bifuel a metano fino a quasi vent’anni fa: oltre all’offerta “convinta” del gruppo Volkswagen, di Fiat / FCA, e di alcuni altri Costruttori europei, si affacciò sul mercato anche l’indiana TATA che, per esigenze di omologazione antiemissione ed anche per differenziare la sua proposta di mercato rispetto ad una concorrenza asiatica e “lowCost” più orientata verso il GPL, fu tra le poche Case non europee a presentare un sistema Bifuel originale e nativo con il Metano.
Fiat e FCA, da sempre amica del Metano, fino all’ultima parte con Marchionne
Ma c’era anche e soprattutto la grande offerta degli Installatori Aftermarket; così come una forte influenza Senza dimenticare, in Italia, la pressione mediatica di Fiat/FCA che fino all’ultima parte della gestione Marchionne (2017/2018) continuava a promuovere il gas naturale ed a sperimentare quello “rinnovabile”. Un anno prima di lasciarci, Marchionne aveva presentato una Panda Natural Power alimentata con Biometano ricavato da lavorazione dei residui organici e vegetali provenienti dal sistema fognario di Bresso (Milano) come conferma che la molecola del biometano, perfettamente simmetrica a quella del metano fossile, è una risorsa reperibile su larga scala. Secondo Fiat, assolutamente nella ragione in questo, “L’analisi sull’intero ciclo di produzione e utilizzo dell’energia pone il vantaggio ecologico delle vetture a biometano paragonabile a quello dell’elettrico da fonti rinnovabili”.
Purtroppo per questo tipo di alimentazione la scomparsa drammatica di Marchionne ha coinciso con un crollo della autorevolezza del Gruppo e dunque con la reticenza a proseguire nelle strade “eretiche” e razionali del Manager italocanadese: in parole povere da quel 2018 l’antagonismo elettrofilo si è annaquato e le scelte “controvento” sono state messe nel cassetto.In Italia, dopo allora, gli appassionati del tema come noi hanno potuto scorgere due sole notizie davvero significative fino a “ieri”.
La prima è che a Rapolano, vicino Siena, nel 2019 è stato inaugurato il primo distributore di Biometano aperto a pubblico (all’altezza del Raccordo Siena Bettolle) da parte della IP in collaborazione con Snam; dopodiche’ lo scorso anno, come recensito bene nel nostro giro di perlustrazione ad Ecomondo (Clicca QUI per il nostro Servizio su ECOMONDO) siamo stati piacevolmente coinvolti nell’iniziativa congiunta Federmetano/Ecomotive Solutions e Fiat Autostile di Reggio Emilia che ha visto allestita con Kit di Impianto a Biometano una Panda Hybrid nuova.
Poi più nulla, fino alla comunicazione di Cirelli Motor Company (CMC), che deriva a sua volta da una sinergia con Federmetano.In occasione di un evento promosso da quest’ultima, che Autoprove.it ha avuto piacere di intervistare nuovamente l’anno scorso nella persona del Presidente Dante Natali (Clicca QUI per l’Intervista a FEDERMETANO), il Gruppo Automobilistico italiano ha annunciato la prossima uscita di ben tre modelli “bifuel” con impianto “nativo” a metano e che, per natura e composizione stessa del Biometano (identica molecola), possono essere spinti senza problemi anche con questa particolare alimentazione. E davvero è una bella notizia, che dovrebbe concretizzarsi con la prima uscita prevista.
Cirelli 1 Mild Hybrid (MHEV) sarà la prima ad uscire sommando i vantaggi dell’ Ibrido a quelli della alimentazione con Gas naturale e Biometano.
Poi a seguire la Cirelli 6 e dopo ancora la Cirelli 3. Paolo Cirelli, presidente di CMC ha presentato il programma nel contesto dell’evento di Federmetano; seguito da Paolo Celletti, Responsabile di Business Development di CMC, che ha illustrato le caratteristiche vincenti della alimentazione alternativa: Maggiore autonomia, minori emissioni, risparmi di gestione.

Cirelli Motor Company: tradizione con le multi alimentazioni
Chi è Cirelli Motor Company? E’ un’azienda italiana (sede legale a Milano) attiva nella importazione e commercializzazione, con il proprio brand CMC-Cirelli Motor Company ed attraverso una propria rete di vendita, di automobili la cui origine è cinese ma che nei mercati di interesse di CMC vengono personalizzate e targettizzate secondo una serie di modifiche e allestimenti esclusivi di Cirelli.
Inoltre, Cirelli Motor Company, insieme alla rete concessionarie, assicura ai clienti un servizio di assistenza qualificata e professionale. Infine, la collaborazione con un importante partner attivo nella mobilità permette a Cirelli Motor Company di fornire assistenza stradale ai propri clienti 24/7.
Le attività della famiglia Cirelli iniziano mezzo secolo fa con le installazioni a Gas sui motori, per poi proseguire con una rete di Concessionarie per la vendita di nuovo ed usato. Oggi CMC è una organizzazione presente con proprie sedi produttive di Bergamo, Alessandria, Verona e Landstuhl (Germania) presso le quali assembla e sviluppa piattaforme tecniche provenienti dalla Cina, personalizzando il prodotto finito con elementi di distinzione stilistica e con l’alimentazione Bifuel: che, ovviamente, si è già ben affermata con il GPL per poi, con questo annuncio, riproporsi nell’ambito del Gas Naturale o recuperato dal compostaggio.
La forza dell’offerta di CMC è il rapporto qualità/prezzo e l’affidabilità confermata anche dalla offerta di sistemi di garanzia per 7 anni o 150.000 km.
Cirelli Motor Company promuove una mobilità sostenibile e rispettosa dell’ambiente con la produzione di veicoli Bifuel (GPL o GNL) che rappresentano una scelta ideale per coloro che desiderano ridurre l’impatto ambientale dei loro spostamenti. In più, CMC cresce velocemente, e dal solo modello proposto nel 2023 siamo già a sette dopo solo due anni dall’inizio di questa straordinaria avventura commerciale ed industriale.
Ora, con questo annuncio recente, CMC torna a volersi esprimere nel mondo del GNL. Finalmente, direbbe qualcuno – e noi siamo tra questi – un Marchio torna a dare importanza al mondo del Gas Naturale ed a quello derivante dal recupero e dall’economia circolare.
A questo punto il resto dello sforzo deve essere istituzionale e mediatico: nel profondo “buco” che si è creato tre anni fa con l’esplosione tariffaria improvvisa, non è solo entrato in crisi un settore di mercato; ma è crollato tutto un sistema di valori e di prassi che in decenni ha cristallizzato il Metano per autotrazione con dei “plus” che fino a pochi anni fa neppure il più talebano degli ambientalisti o il più arcaico dei cosiddetti “smanettoni” avrebbe messo in discussione, e che la stessa Organizzazione di settore – FEDERMETANO – ha sintetizzato in alcuni capoversi.
E’ ECOLOGICO : Il metano ha (come detto più sopra) la molecola CH4 interscambiabile con quella di origine bio e rinnovabile; è il carburante che produce la minore quantità di emissioni di particolato (PM10, PM2,5), rispetto agli altri combustibili per motori. Oggi in Italia tutto il metano usato nei trasporti è di origine bio, quindi abbatte le emissioni di gas serra (CO2) di oltre il100% nel ciclo di vita dalla produzione allo scarico;
E’ SICURO: Il gas naturale è più leggero dell’aria, e si volatilizza facilmente in caso di fuoriuscita accidentale o violenta. Ha un elevato punto di infiammabilità rispetto agli altri carburanti. I serbatoi del metano inoltre sono soggetti a rigide norme di omologazione e controlli periodici;
E’PRATICO: Gli autoveicoli a metano possono essere alimentati a biometano in modo diretto e reversibile; quelli ibridi a benzina possono essere trasformati con l’alimentazione bifuel a biometano, ed anche questo è un fattore che Autoprove.it ha potuto recensire alla scorsa edizione di Ecomondo;
L’estrema praticità di uso dei veicoli alimentati a GNL (o Biometano) anche nell’utilizzo professionale si evince sia sulla maggior capillarità della rete di distribuzione (con la fatidica apertura legislativa al Self Service presso il Distributore), sia sulla rimozione dei vincoli al parcheggio nelle aree chiuse ed infine nella libertà di circolare durante il blocco del traffico.
Il problema? E’ che la congiunzione astrale perversa che si è venuta a creare in poco meno di un quinquennio (esclusione progressiva della alimentazione a metano dal sostegno degli ecoincentivi, concorrenza commerciale da parte del GPL, taglio dell’offerta di bifuel a metano dalla Gamma originale dei Costruttori) ha praticamente archiviato questo tipo di alimentazione nel mondo della preistoria. Mentre ha praticamente tolto dal dibattito pubblico e corrente il grande supporto che il Biometano e la filiera produttiva nazionale ha nel processo di autosufficienza energetica.
Speriamo dunque che il “sasso” lanciato nello stagno da Cirelli Motor Corporation riapra la giusta panoramica su una alimentazione e su una risorsa energetica che a noi di Autoprove.it piace per davvero tanti motivi e tante prerogative positive.
Riccardo Bellumori



 
                                    