Volkswagen continua a sprofondare nella crisi: il piano anticrisi presentato alla fine dello scorso anno non può essere realizzato nei tempi previsti, poiché lo stabilimento principale di Wolfsburg è periodicamente inattivo a causa di errori tecnici e guasti, e non ci sono fondi sufficienti per prepararlo alla produzione di nuovi modelli.
La crisi di Volkswagen è causata da una serie di fattori, i principali dei quali sono il basso livello di gestione dei progetti, la lentezza nel processo decisionale, la pressione dell’agenda ecologica in Europa, l’alto costo di gestione delle attività in Europa (soprattutto in Germania, dove si trovano gli stabilimenti principali) e i problemi di design ed ergonomia degli ultimi modelli.
Alla fine dello scorso anno, dopo massicci scioperi dei lavoratori in Germania e difficili negoziati con i sindacati, la direzione di Volkswagen ha presentato un piano anticrisi denominato Zukunft Volkswagen (tradotto dal tedesco al russo come “il futuro di Volkswagen”). Il piano prevede, in particolare, la riduzione di 35.000 posti di lavoro entro il 2030 in Germania, compreso lo stabilimento principale di Wolfsburg. Il piano prevede anche il trasferimento della produzione dell’attuale Volkswagen Golf di ottava generazione da Wolfsburg alla città messicana di Puebla, che avrebbe dovuto essere completato entro il 2027. Nel 2029 lo stabilimento di Wolfsburg avrebbe dovuto avviare la produzione della nuova Golf completamente elettrica sulla piattaforma SSP, che molto probabilmente prenderà il nome di ID. Golf.
LA CRISI IMPORTANTE
Secondo i dati di Bloomberg, ottenuti da fonti interne, il processo di trasferimento della produzione dell’ottava Golf in Messico e la preparazione dello stabilimento di Wolfsburg alla produzione della ID. Golf sono stati bloccati “a causa di restrizioni di bilancio”, ovvero, nei tempi previsti, questi due importanti eventi non avranno luogo: la vecchia Golf nel 2027, molto probabilmente, non inizierà a uscire dalla catena di montaggio in Messico, mentre l’ID. Golf, probabilmente, dovrà attendere almeno fino al 2030.
Il piano anticrisi prevede che delle attuali quattro linee di assemblaggio a Wolfsburg ne rimangano solo due. Nel corso della lenta ristrutturazione dello stabilimento, si sono verificati numerosi casi di errori tecnici e interruzioni della catena di montaggio, a causa dei quali i lavoratori, per rispettare il piano di produzione, sono costretti a lavorare di notte e nei giorni festivi. Il calendario “irregolare” peggiora i rapporti già tesi tra i lavoratori e la direzione della Volkswagen. Il regime di pause alternate a turni di lavoro intensivo potrebbe rimanere in vigore a Wolfsburg fino alla fine dell’anno.
Produzione della Volkswagen Golf nello stabilimento di Wolfsburg
Ricordiamo che Volkswagen intende vendere l’ottava Golf in Europa fino al 2035, quando nell’Unione Europea dovrebbe entrare in vigore il divieto di vendita di auto nuove con motori a combustione interna alimentati da combustibili fossili. Con l’avvicinarsi del 2035, aumenta la probabilità che questo divieto venga revocato, poiché l’industria automobilistica europea non sarà in grado di sopportarlo e, come ha giustamente affermato il direttore generale di Mercedes-Benz Ola Källenius, “si schianterà contro un muro a tutta velocità”.

