“L’attuale epidemia di coronavirus ha posto grandi sfide alle operazioni di finanziamento e produzione di Byton”, ha dichiarato Byton. “Dopo un’attenta consultazioni con i nostri azionisti e la direzione, abbiamo deciso di avviare, a partire dal 1° luglio, un piano per ridurre i costi dei dipendenti e promuovere la riorganizzazione strategica dell’azienda“.
Durante la sua cosiddetta “ristrutturazione strategica“, Byton manterrà operativi solo alcuni dipendenti per garantire una continuità minima alle operazioni in corso.
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Il piano originale di Byton prevedeva il lancio del SUV elettrico M-Byte, con un enorme display da 48 pollici sul cruscotto, in Cina entro la fine del 2020. L’idea di proseguire con l’ingresso nel mercato statunitense nel 2021. L’azienda è stata fondata da ex dipendenti BMW e Nissan ed è sostenuta dal gruppo cinese FAW Group e dal fornitore di batterie CATL.
La Byton M-Byte ha raggiunto la fase di pre-produzione nello stabilimento di Nanjing lo scorso aprile, quando le prime auto sono uscite dalla linea di produzione. Il SUV elettrico sarà offerto in due varianti: un modello base da 72 kWh con 268 CV e 360 km di autonomia, e una versione a doppio motore, con 95 kWh e 403 CV con una autonomia nel WLTP di 435 km.