L’Unione Europea punta a Tessuti e Plastiche riciclate per l’automotive

Si prevede che tra dieci anni tutte le auto nuove vendute nell’UE conterranno almeno il 25% di plastica riciclata. Questa decisione non soddisfa né i consumatori (che ritengono che le auto diventeranno più costose) né le organizzazioni indipendenti per la tutela dell’ambiente (che ritengono che l’UE stia regolamentando ciò che non dovrebbe).

L’industria automobilistica è uno dei principali consumatori di plastica: in ogni auto nuova si possono trovare centinaia, se non migliaia, di componenti in plastica diversi. Le autorità dell’UE vogliono che i componenti in plastica che hanno esaurito il loro ciclo di vita non vengano gettati, ma inviati al riciclaggio: questa è una delle tante misure volte a creare la cosiddetta economia a ciclo chiuso, in cui il consumo di materie prime nuove è ridotto al minimo e quello di materie prime riciclate è massimizzato.

I nostri lettori abituali sanno che molti produttori di automobili utilizzano già ampiamente materiali riciclati, un esempio recente è la nuova Opel Astra. Tuttavia, anche quando ci viene detto che il 100% dei componenti interni è realizzato con materiali riciclati, ciò significa solo che ogni componente contiene una certa quantità di materiale riciclato. Nel caso dei tessuti, la percentuale di materiali riciclati può essere portata quasi al 100%, mentre nel caso della plastica è più difficile, ma possibile, soprattutto se si tratta di materiali decorativi che non richiedono una grande resistenza meccanica.

AUTOMOTIVE SOSTENIBILE

La nuova direttiva della Commissione Europea (ancora preliminare, ma concordata da tutte le strutture legislative dell’UE) prevede che le nuove automobili debbano contenere almeno il 25% di plastica riciclata, con un termine di dieci anni per raggiungere questo obiettivo, ovvero entro il 2036. Non solo i componenti dell’abitacolo, ma tutta la plastica utilizzata nella costruzione dell’auto sarà soggetta a questo requisito, quindi il 25% è una percentuale considerevole.
Al momento, la plastica riciclata è notevolmente più costosa di quella nuova, quindi i consumatori hanno già lanciato l’allarme: questa direttiva porterà a un ulteriore aumento dei prezzi delle auto nuove, che negli ultimi anni sono già diventate inaccessibili per molti europei a causa dei “prezzi folli”.

Inoltre, la normativa sull’uso della plastica riciclata è accompagnata dal requisito di semplificare lo smontaggio delle automobili: è necessario garantire un facile smontaggio delle parti in plastica sia durante l’uso che durante lo smaltimento dell’automobile. In parole povere, è necessario aumentare la riparabilità. Da un lato, questo è positivo: qualsiasi componente difettoso potrà essere facilmente sostituito; dall’altro, tale requisito limiterà l’uso di strutture altamente integrate, il che comporterà anche un aumento del costo tecnologico dell’auto.

Le organizzazioni indipendenti per la protezione dell’ambiente, come l’EEB (European Environmental Bureau) e la DUH (Deutsche Umwelthilfe), non sono contente della nuova direttiva UE: ritengono che la priorità non debba essere data al riciclaggio delle auto che hanno esaurito il loro ciclo di vita, ma all’aumento del ciclo di vita delle auto prodotte: basta produrre oggetti usa e getta e sprecare risorse preziose, lasciamo che le auto funzionino per 20 anni o più grazie a riparazioni di qualità e all’aggiornamento dei componenti chiave. Riteniamo che la maggior parte dei consumatori sosterrà con entusiasmo questa iniziativa.

L’EEB e la DUH insistono anche sulle limitazioni delle dimensioni e del peso delle auto nuove, al fine di ridurre la quantità di risorse consumate durante la loro produzione e il loro utilizzo. Anche questa iniziativa può sembrare sensata a molti appassionati di auto, ma è in netto contrasto con una serie di altri requisiti dell’UE in materia di sostenibilità e sicurezza, che sono in gran parte responsabili del fatto che le auto nuove diventano ogni anno più grandi, più pesanti e più costose.

Redazione
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