I venditori di auto come nuovi tiktoker: provocazione o realtà?

Lo spunto per questo articolo nasce da un post su LinkedIn che definiva i venditori di auto “i nuovi tiktoker”. Una frase che, a prima vista, può sembrare una boutade, ma che in realtà fotografa un cambiamento profondo: il venditore non è più soltanto un consulente commerciale, ma un creatore di contenuti digitali.
Oggi la reputazione di un venditore non si misura solo in contratti firmati, ma anche in visualizzazioni, follower e interazioni. In un mercato in cui il cliente arriva già informato, il valore aggiunto non è la scheda tecnica, ma la capacità di trasformare un’auto in una narrazione emozionale e accessibile.

Dal feed allo showroom: i casi italiani di successo

I social hanno ribaltato il percorso d’acquisto: non è più il cliente a entrare in concessionaria per scoprire un modello, ma è il modello a entrare nel feed del cliente. I video verticali – rapidi, diretti, immersivi – sono perfetti per catturare l’attenzione e stimolare curiosità.
Ecco alcuni esempi concreti di venditori e creator italiani che hanno saputo sfruttare questa dinamica:

  • Benito Cinieri (@benitocinieri)
    TikTok: circa 170.000 follower
    Ha trasformato la sua figura di venditore in un personaggio riconoscibile, mescolando ironia e spiegazioni pratiche. Risultato: clienti che arrivano da fuori regione per acquistare da lui.
  • Pasquale Manna (@pasqualemanna0 / Fratelli Manna)
    TikTok: oltre 545.000 follower e milioni di like
    Con video energici e autentici, ha costruito una community fedele. La sua rivalità scherzosa con altri venditori, come Benito, ha generato engagement e visibilità, trasformando la vendita in intrattenimento.
  • Rattix (@rattix)
    TikTok: oltre 100.000 follower (dato stimato da attività social)
    Concessionaria che ha investito in contenuti verticali professionali, mostrando test drive e promozioni in chiave social-first.

Questi casi dimostrano che i social non sono solo un canale di visibilità, ma un ponte diretto tra contenuto e conversione.

Anticipare la vendita: il social come pre-showroom

Il vero valore dei social non è sostituire lo showroom, ma anticiparlo. Prima, il cliente entrava in concessionaria per informarsi; oggi, quando varca quella porta, ha già visto video, ascoltato spiegazioni, confrontato modelli e spesso scelto il venditore con cui vuole parlare.

  • Il contenuto come primo contatto: un reel da 30 secondi può sostituire la prima mezz’ora di conversazione in showroom.
  • La fiducia nasce online: il cliente arriva già convinto della professionalità del venditore, perché lo ha “conosciuto” sui social.
  • Il salone diventa conferma, non scoperta: la visita fisica serve a provare l’auto e finalizzare l’acquisto, non a raccogliere informazioni di base.
  • Riduzione del ciclo di vendita: meno tempo speso in trattative, più efficienza e più conversioni.

In altre parole, i social sono il nuovo imbuto di vendita: intercettano, educano e convincono. Lo showroom resta fondamentale, ma entra in gioco solo nella fase finale, quando la decisione è già maturata.

Il futuro della vendita è ibrido e verticale

La comunicazione automotive sta vivendo una rivoluzione. I social non sono più un canale di supporto, ma il cuore pulsante della strategia di vendita.

I venditori diventano creator, gli showroom si trasformano in set, e le auto prendono vita nei feed degli utenti.
Il futuro sarà ibrido: digitale per attrarre, umano per concludere.

Chi saprà padroneggiare questa doppia dimensione – la leggerezza del contenuto verticale e la profondità della relazione personale – sarà il vero protagonista del mercato.

Antonio Elia Migliozzi
Antonio Elia Migliozzi
Giornalista iscritto all'ordine scrivo di auto per passione. Nel 2014 ho creato Autoprove.it, uno spazio nuovo per un racconto disintermediato attento alle verità, anche scomode, del settore Automotive. Per carità non amo le notizie strillate, ma ho il desiderio di non nascondere nulla anche quando significa far arrabbiare qualche ufficio stampa.
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