Una nuova norma del decreto sicurezza introduce il divieto alla circolazione per i mezzi immatricolati all’estero utilizzati da chi ha la residenza in Italia da più di 60 giorni.
Dalla sua introduzione molte sono state le polemiche sollevate sopratutto da coloro che non intendono eludere gli obblighi ma ad esempio utilizzano mezzi con targa estera per lavoro o sono transfrontalieri.
A tutela di questi soggetti si è schierato in un question time alla Camera il il Ministro degli Interni Salvini. Il Ministro ha riferito di come si stia lavorando a una soluzione per escludere dal divieto coloro che sono residenti all’estero e chi circola sul territorio italiano con targa estera per massimo 1 anno. La norma introdotta, ha sottolineato Salvini, non vuole colpire gli autisti della Croce Bianca o gli addetti di alberghi di confine ma chi mette in atto fenomeni di esterovestizione. L’esterovestizione è quella azione messa in atto da soggetti circolanti con targa estera sul suolo nazionale al solo fine di aggirare gli obblighi assicurativi e fiscali o sottrarsi alle pene del codice della strada. Riferendosi a quest’ultimo caso Salvini ha evidenziato come la pratica riguardasse migliaia di casi e quindi dovesse essere arginata. La normazione quindi pur essendo legittima non dovrebbe andare a colpire “Le poche ma evidenti situazioni meritevoli di specifico trattamento derogatorio, fermo restando l’obiettivo di colpire le migliaia di condotte elusive degli obblighi di legge” ha affermato il Ministro degli Interni.