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Salone dell’auto di Torino; le auto in mostra brand per brand

Terza edizione del Salone dell’auto di Torino Parco Valentino 2017, suggestiva kermesse a cielo aperto che ha luogo da mercoledì 7 a domenica 11 giugno 2017.
Sono presenti allo stand  Bmw:

  • la Nuova  Serie 4 Gran Coupé ICONIC 4 Edition: massima espressione di eleganza della gamma Serie 4 grazie al design unico, al look affascinante e alla dinamicità straordinaria.
  • La Nuova Serie 4 Cabrio: celebrazione di libertà, caratterizzata dall’hardtop a scomparsa che offre emozioni in ogni stagione e un’esperienza di guida ineguagliabile.
  • La Nuova M4 CS: estrema rappresentazione di sportività e di adrenalina allo stato puro in un modello speciale su base Bmw M4, che si presenta con un design entusiasmante e appendici aerodinamiche specifiche in carbonio.

 

Dopo esser stata presentata in anteprima assoluta lo scorso febbraio al 1° Salone Internazionale dell’Auto di Monaco, è giunto il momento anche per la DR4 di tirar giù il velo con cui era stata presentata al pubblico italiano nell’ultimo Motor Show di Bologna.

E’ il quarto crossover che va a completare la nuova gamma di SUV/Crossover di dr dopo le presentazioni ufficiali di dr3, dr evo5 e dr6.

Come già annunciato a fine 2016, il nuovo progetto di dr si è arricchito, rispetto al passato, di una nuova partnership industriale, quella con il colosso automobilistico cinese Jac, che nel 2015 e 2016 ha prodotto circa mezzo milione di automobili, di cui circa 350.000 per il mercato interno.

Leggermente più grande (4,32/1,76/1,64 mt.) della dr3 e poco più piccola della dr Evo5, è contraddistinta da un passo di 2,56 mt e da una grande abitabilità interna, soprattutto a vantaggio delle sedute posteriori.

E’ spinta da un motore 1.6 da 118 cv ed è disponibile nelle versioni bi-fuel GPL e metano.

Maserati, così come i marchi del Gruppo FCA, presente con uno stand espositivo in cui sarà possibile ammirare il SUV Levante e la berlina Ghibli.
Il Levante presente alla manifestazione è la versione S, in colore Verde Ossido, con l’esclusivo allestimento degli interni firmato da Ermenegildo Zegna che accosta alla pelle a grana fine inserti 100% in fibra naturale di seta mulberry Zegna per le fodere dei sedili, dei pannelli porta, del padiglione, delle alette parasole e della plafoniera luci. La vettura è equipaggiata con il motore Maserati V6 TwinTurbo a benzina da 3 litri con una potenza di 430 cavalli. Versione top di gamma, accelera da 0 a 100 km/h in soli 5,2 secondi e raggiunge una velocità massima di 264 km/h.
La Ghibli in esposizione è la versione SQ4 con la livrea Blu Passione e gli interni in finissima pelle color cuoio. E’ caratterizzata dalla trazione integrale e dal motore 3 litri V6 Twin Turbo da 410 cavalli che assicura notevoli prestazioni, potendo raggiungere i 284 km/h di velocità massima e coprendo lo 0100 km/h in appena 4,8 secondi.

Car2go da oggi ci si iscrive online dalla app

Da oggi è possibile effettuare la registrazione a car2go completamente online. Il nuovo processo di iscrizione è più semplice, veloce e sicuro: pochi minuti dopo la registrazione online potrà essere già effettuato il primo noleggio.

Oltre 2.5 milioni di clienti in tutto il mondo utilizzano il servizio di carsharing flessibile offerto dalla società leader di mercato. I rivali non mancano di certo; comuni ed aziende come Enel ed Eni hanno fatto propria la scelta di sotenere inniziative di carsharing.

Scenario tipo: Giulia Rossi vorrebbe noleggiare un’auto car2go parcheggiata a lato della strada, ma non è ancora registrata al servizio. La soluzione è veloce e a portata di mano: dovrà solo scaricare la app car2go, inserire i propri dati per creare un account, fare una foto alla sua patente, scattarsi un selfie e il processo di registrazione sarà completato, interamente online e in pochi minuti. A questo punto Giulia ha già la possibilità di salire in macchina e partire.  I potenziali clienti  come Giulia possono completare il processo di registrazione direttamente online, tramite app o sito web, entrando da subito a far parte della più grande community di car sharing del mondo. Il principale vantaggio è che, a seguito della registrazione, non sarà più necessario recarsi presso un punto fisico di validazione per verificare la patente e la carta d’Identità, ma la verifica verrà effettuata immediatamente online.

“Desideravamo da sempre rendere ancora più semplice ed intuitivo il primo contatto che i clienti hanno con car2go. Ora siamo in grado di fornire questo tipo di servizio grazie ad un processo di registrazione digitale, dall’inizio alla fine” – dichiara Olivier Reppert, CEO di car2go – “Il nostro processo di iscrizione online permette ai clienti di utilizzare un veicolo car2go per qualsiasi scopo, pochi minuti dopo la registrazione al servizio”.

Amg Driving Academy pronto il calendario in Italia

L’estate della AMG Driving Academy Italia si annuncia ricca di novità e appuntamenti dedicati agli appassionati del Marchio ad alte prestazioni di Affalterbach. La nuova stagione segna, infatti, il debutto nella scuderia dell’Academy della GT R, la ‘street legal race car’. La supercar più potente e sportiva della famiglia GT sarà protagonista delle attività dell’AMG Driving Academy Italia insieme alle altre Stelle high performace della Casa di Affalterbach. Scendono in pista anche Yokohama e Zeiss, partner dell’AMG Driving Academy Italiana nelle attività del 2017.

L’AMG Driving Academy Italia scalda i motori e si prepara ad una nuova stagione ad alte prestazioni. Sui principali circuiti italiani, gli appassionati del Marchio ‘One man, one engine’, assistiti dagli istruttori dell’Academy, potranno provare, in piena sicurezza, le emozioni della guida sportiva al volante delle Stelle di Affalterbach. Ad attenderli, una scuderia di migliaia di cavalli: dalle compatte alla supercar GT R, la ‘bestia dell’inferno verde’, così come è stata soprannominata dopo il record sul giro del tracciato più impegnativo al mondo: il Nurburgring. Tra le protagoniste di questa stagione non potevano mancare la nuova C 43 AMG, equipaggiata con il V6 3 litri biturbo con trazione integrale 4MATIC, e la C 63 AMG, che da sempre occupano un posto speciale nel cuore degli appassionati di guida sportiva.

L’AMG Driving Academy nasce per rendere gli appassionati del marchio ad alte prestazioni di Affalterbach, e tutti gli amanti della guida sportiva in generale, più consapevoli al volante della propria vettura, in grado di affrontare in piena sicurezza ogni situazione di marcia e migliorare il proprio stile di guida grazie alla supervisione di professionisti. Il tutto nella cornice di eventi vissuti con persone che condividono la stessa passione. Il programma offre la possibilità di scegliere tra diversi livelli di training che consentono agli appassionati di sportive di migliorare la padronanza della propria vettura ed incrementare ulteriormente la propria sicurezza alla guida.

Il Corso AMG Base, della durata di un giorno, si svolge interamente in pista e ha lo scopo di avvicinare il pubblico ad un’esperienza di guida AMG in piena sicurezza. Durante i turni di guida, i partecipanti, affiancati da piloti-istruttori professionisti, possono provare l’adrenalina della guida al limite, nelle principali piste nazionali. Nel 2017 si terranno tre giornate di corso negli autodromi di Adria (Ro), Cervesina (Pv) e Modena.

Hyundai Ioniq arriva la versione elettrica plug-in

Dopo l’arrivo sul mercato italiano delle versioni Hybrid ed Electric, avvenuto nella seconda metà dello scorso anno, la gamma si completa oggi con la versione Plug-in Hybrid, rendendo accessibile la mobilità sostenibile a un pubblico sempre più ampio senza alcun compromesso in fatto di design, piacere di guida e connettività. Ultima delle tre versioni ad approdare in Italia, Ioniq Plug-in Hybrid segna un passo importante nella strategia globale Hyundai nella e-mobility: 14 modelli ‘green’ entro il 2020 (5 ibridi, 4 plug-in, 4 elettrici e un fuel-cell).

Dal debutto della versione ibrida, lanciata nella seconda metà del 2016, Hyundai Ioniq ha ricevuto 13 premi europei, compresi diversi titoli “Car of the Year” per le sue performance su strada, un Red Dot Design Award 2016 e le 5 stelle Euro NCAP grazie ai sistemi di sicurezza di alto livello.

Hyundai Ioniq Plug-in combina un motore 1.6 benzina GDI 4 cilindri a iniezione diretta, che vanta un rendimento termico al vertice della categoria (40%) e che eroga 105CV (coppia massima 147Nm), con un motore elettrico da 45 kW (61CV) attivato da una batteria di 8,9 kWh agli ioni polimeri di litio, che garantisce fino a un massimo di 63Km di silenziosa guida 100% elettrica – con emissioni di CO2 a 26 g/km e consumi pari a 1.1 l/100 km (ciclo combinato NEDC). La combinazione dei due propulsori (elettrico e benzina) eroga 141CV, in grado di far accelerare la vettura da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi e farle raggiungere una velocità massima di 178 km/h. Il motore elettrico della IONIQ in versione ibrida eroga 32 kW (43,5 CV) con una coppia massima di 170 Nm, alimentato da una batteria con polimeri agli ioni di litio dalla capacità di 1,56 kWh – posizionata sotto i sedili posteriori: ottimizza il proprio contributo al propulsore durante la marcia, rigenerando rapidamente la carica necessaria. In combinazione con il motore 1.6 GDI, la IONIQ ibrida eroga una potenza massima di 103,6 kW (141 CV) e fino a 265 Nm di coppia, in grado di spingerla ad una velocità massima di 185 km/h, con consumi che partono da 3,4 litri per 100km ed emissioni di CO2 da 79 g/km (ciclo combinato).

Gran Premio di Montecarlo 2017: il racconto del trionfo Ferrari

Una vittoria storica per Sebastian Vettel davanti a Kimi Raikkonen nel trionfo Ferrari a Montecarlo. Per la Scuderia è il 227esimo successo nel mondiale, per Seb il 44esimo in carriera e il sesto con la Rossa. Vettel conduce il mondiale con 129 punti, Kimi è quarto a quota 67. Per la Scuderia è l’82esima doppietta.
Come sempre a Monaco, a pochi minuti dal via, la pista è piena e i cuori anche. Ogni sorta di aspettative, emozioni, timori (“controlla il cerchio, sembra che il pilota abbia sfiorato la barriera…”) prima che si formi una griglia di partenza che in cima è tutta rossa. Tanto, forse tutto si può decidere nei pochi secondi fra la linea di partenza e la staccata di S.te Devote.
Ma in realtà è la partenza più “normale”, la più desiderata, quando ci sono due vetture dello stesso team in prima fila. Kimi scatta bene dalla pole, sul lato destro della pista, tirandosi dietro Seb che resiste alla Mercedes. Le due SF70H allungano già un po’ su Bottas, Verstappen e Ricciardo. Il caldo renderebbe difficile comunque seguire un’altra monoposto da vicino, per paura di surriscaldamenti. Seb segue Kimi a circa 1”4 in questa fase, ma le Rosse iniziano già a forzare il ritmo, girando sull’1’17” basso. Le strategie di base sono semplici: un solo cambio gomme poco prima di metà gara, per passare dalle Ultra alle Supersoft: meglio quindi costruirsi da subito un piccolo vantaggio. A un sesto di gara, tra le due Ferrari ci sono poco più di due secondi, mentre Bottas perde terreno. Un po’ di animazione arriva al giro 15: miglior tempo per Sebastian, 1’16”197. Al passaggio successivo, il retrotreno della Renault di Hulkenberg inizia a fumare nella discesa verso il Mirabeau. Nella postazione, gli ingegneri si attivano subito in caso di safety car, ma c’è solo bandiera gialla. La voce impassibile di Diego Ioverno scandisce le possibili procedure. Con le luci gialle, Bottas ha rallentato meno delle Ferrari e adesso è a cinque secondi da Vettel, che a sua volta si è avvicinato a Kimi.

Ventiseiesimo giro, siamo già in zona doppiaggi. Per passare Button e Wehrlein, in lotta fra loro, Kimi perde tempo. Passa anche Seb, ma Bottas ha recuperato quattro secondi. Il duo rosso reagisce con prontezza. Al giro 32 la Red Bull apre le danze col pit-stop di Verstappen. Un giro dopo tocca a Bottas. Subito dopo la Ferrari sceglie di far rientrare Raikkonen per il cambio gomme. Molti strascichi a fine gara con un Kimi che pare penalizzato dalla scelta della sosta. Seb si trova così in testa davanti a Ricciardo che spinge furiosamente, lotta con Seb a colpi di migliori parziali. Il miglior giro di Vettel, 1’15”587, dà un’idea del potenziale Ferrari. Ricciardo va ai box a metà gara e Seb continua a forzare, preparando il suo pit-stop alla fine del 39esimo giro. In uscita se la vedrà con Kimi: e la manovra riesce.A Montecarlo questo di solito vuol dire che, per cambiare qualcosa al vertice, servono grosse sorprese. Seb continua a tirare, mentre Kimi si tiene dietro Ricciardo. Ed ecco l’imprevisto: mancano 18 giri e Wehrlein, urtato da Button, si pianta al Portier, con la Sauber ribaltata a 90 gradi contro le barriere.Esce la safety car, distacchi azzerati quando il leader aveva 12” su Raikkonen. Seb si informa via radio, gli dicono che Pascal è incolume. L’interruzione è lunga, la SC rientra a 12 giri dalla fine. La gara si riapre. Si rilanciano bene le due Ferrari, mentre dietro è bagarre e Vandoorne va a sbattere a Sainte Devote. Poi, le emozioni sono quasi finite. Ne resta solo una: quella del traguardo.

 

 

Volkswagen Golf arriva il metano

La Nuova Volkswagen Golf è disponibile anche in versione a doppia alimentazione benzina/metano con il motore 1.4 TGI. Questa unità eroga 110 CV e una coppia massima di 200 Nm che garantiscono una piacevole guidabilità a fronte di consumi ed emissioni molto contenuti. Già il metano di origine fossile, infatti, per sua composizione chimica, ha emissioni di CO2 ridotte.

Il biometano le abbatte ulteriormente e ha un ruolo ancora più strategico nella transizione verso la futura mobilità sostenibile. La Nuova Golf TGI è disponibile negli allestimenti Trendline, Business, Highline ed Executive, anche con il cambio automatico doppia frizione DSG a 7 rapporti. Prezzi a partire da 23.050 Euro.

Alle numerose innovazioni tecniche che rendono l’evoluzione della bestseller compatta – icona Volkswagen da oltre 40 anni – ancora più ricca ed evoluta, si abbina l’unicità di poter offrire cinque alimentazioni differenti, tra cui 100% elettrica e ibrida plug-in. Accanto ai motori Euro 6 TSI benzina e TDI a gasolio, il metano identifica una proposta particolarmente gradita ai Clienti che scelgono motorizzazioni tradizionali. L’1.4 TGI turbo 110 CV a gas metano (e benzina) consente alla Golf TGI di passare da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi e di raggiungere una velocità di 195 km/h. A buone prestazioni corrispondono consumi significativamente contenuti: 3,6 kg/100 km di gas metano (98 g/km di CO2).

Disponibile con carrozzeria 5 porte o Variant e anche con cambio automatico DSG, la versione a gas naturale interpreta alla perfezione i quattro pilastri della strategia Volkswagen: mobilità sostenibile, guida autonoma, connettività e tecnologia intuitiva.

Quanto alla sostenibilità, il metano, anche se di origine fossile, per sua composizione chimica origina emissioni di CO2 ridotte. Il biometano generato da fonti rinnovabili le abbatte ulteriormente e ha un ruolo ancora più strategico, risultando la soluzione più ecosostenibile da affiancare allo sviluppo dell’elettrico.

Già oggi, fino a 60 km/h, la Nuova Golf offre un’anticipazione di guida autonoma grazie al Traffic Jam Assist, oltre che con altri innovativi sistemi di assistenza alla guida: Lane Assist, Front Assist, Adaptive Cruise Control ed Emergency Assist che riesce a far accostare a destra la vettura nel caso rilevi che il guidatore è in stato di incoscienza.

Grazie ai sistemi App-Connect e Car-Net, tramite i comandi della Nuova Golf è possibile controllare il proprio smartphone e tutto il mondo che contiene. Grazie poi ai nuovi sistemi di infotainment, la tecnologia di bordo è già in generale decisamente più intuitiva e fruibile, per arrivare al massimo della facilità di impiego con il Gesture Control, funzione del navigatore Discover Pro con schermo da 9,2”, che introduce i comandi gestuali per interagire con menù, radio e playlist. Una prima assoluta per una vettura di questo segmento.

La Golf TGI a metano oggi viene proposta in sette differenti versioni che nascono dall’incrocio tra quattro allestimenti – Trendline, Business, Highline ed Executive – e due opzioni di cambio. Una gamma ampia con prezzi di listino che variano tra i 23.050 Euro della Trendline con cambio manuale e i 28.550 della Executive con cambio a doppia frizione DSG.

Salone dell’auto di Torino dal 7 all’11 giugno: i brand

Mancano due settimane all’inaugurazione della 3ª edizione del Salone dell’Auto Parco Valentino e a Torino si respira già entusiasmo: bandiere e stendardi sventolano, ricordando che la festa dell’automobile animerà la città dal 7 all’11 giugno, anche lungo il percorso del Gran Premio che passerà anche da via Po e dai Giardini Reali.

Negli ultimi giorni 7 nuovi Brand hanno dato conferma ufficiale della loro presenza: il gruppo PSA, DR Automobiles, Maserati, Mini e Tazzari vanno così a completare il gruppo di 55 Marchi che parteciperanno alla 3ª edizione del Salone dell’Auto di Torino: Abarth, Alfa Romeo, Alpine, Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Cadillac, Chevrolet, Citroën, Corvette, Dacia, DR Automobiles, DS, Ferrari, Fiat, Ford, FV Frangivento, GFG Style, Honda, IED Torino, Italdesign, Jaguar, Jeep, Kia, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Lotus, Maserati, Mazda, Mazzanti, McLaren, Mercedes-Benz, Mini, Mole Automobiles, Noble, Pagani, Peugeot, Pininfarina, Porsche, Renault, SEAT, ŠKODA, Smart, Nespolo per Alfredo Stola, Suzuki, Tazzari, Tesla, Touring Superleggera, Toyota, Trilix per Tata Motors, Volkswagen, Volvo.

La sfida etica dell’auto a guida autonoma. Parte 2/2

IRVINE, Calif. (August 27, 2013) - Nissan Motor Co., Ltd. today announced that the company will be ready with multiple, commercially-viable Autonomous Drive vehicles by 2020. Nissan announced that the company's engineers have been carrying out intensive research on the technology for years, alongside teams from the world's top universities, including MIT, Stanford, Oxford, Carnegie Mellon and the University of Tokyo.

A prescindere da quanto questi dati possano essere stati modificati a favore dei produttori di auto a guida autonoma, quello che possiamo dire è che i dati variano di paese in paese. In Svezia, per esempio, gli incidenti sono molto rari e uno studio canadese ha concluso che le macchina a guida autonoma, non solo non diminuiscono gli incidenti, ma addirittura li causano cinque volte di più di quanto non faccia la guida umana.

Le statistiche quindi non rispondono alla nostra domanda: cioè se le auto a guida autonoma migliorino la nostra vita o no. Inoltre la discussione sui dati è molto più complessa poiché dovremmo prendere in considerazione un numero di auto enorme e analizzare la strada percorsa da ognuna e in quali condizioni. Il dato va contestualizzato e per ora le macchine senza conducente sono minoritarie rispetto a quelle a guida umana; quindi il dato perde, almeno in parte, la sua oggettività e viene interpretato a seconda dei punti di vista. Dobbiamo allora basarci su altre considerazioni.

Supponiamo però che la risposta alla nostra domanda sia si, i veicoli a guida autonoma sono una valida opzione. Ebbene in un caso come questo colui che progetta l’auto deve avere degli obblighi di carattere etico e morale. Quindi dobbiamo ottenere la massimizzazione, in ciascuna situazione di guida, del benessere collettivo pur rispettando questi obblighi, ammesso che si possa fare.

Questa è la massima generale, ora però dobbiamo capire come calare questa massima nella concretezza della progettazione. Ogni situazione è diversa e va analizzato caso per caso. Ovviamente anche con una macchina senza conducente l’incidente è possibile, anche se meno probabile e potremmo dover affrontare casi di collisioni inevitabili.

Immaginiamoci una situazione come questa:

ci sono quattro pedoni che in curva, con il rosso, decidono di attraversare la strada e la macchina a guida autonoma non può fermarsi poiché come abbiamo detto la collisione è inevitabile (non c’è tempo per frenare). L’auto allora può solo andare a sinistra o a destra. L’ingegnere ha questo scenario in mente e deve scegliere che vincolo morale mettere sul controllore. A destra abbiamo una persona su una moto con il casco e a sinistra un uomo in moto ma senza casco. Da che parte dovrebbe andare la macchina?

Abbiamo detto che non possiamo farla andare contro i pedoni, nonostante non abbiamo rispettato le norme della strada poiché morirebbero quattro persone e questo andrebbe contro la massima generale che abbiamo posto come premessa. Se invece andiamo a sinistra il rischio di uccidere qualcuno è più alto che sterzare a destra, poiché il conducente del motorino di sinistra non indossa il casco. Per minimizzare i danni allora dovremmo andare verso destra.

Questo però crea qualche problema, perché potrebbe disincentivare l’uso del casco, visto che se indossi il casco, hai maggiori probabilità di essere investito. Ma allora cosa si fa? Il progettista sceglie casualmente? Immaginiamo allora che il nostro amico Andrea voglia comprare una macchina senza conducente e quando la compra firma un contratto e accetta una clausola che dice: colui che compra il mezzo accetta che la sua auto cerchi, in ogni situazione, di ridurre al minimo le conseguenze negative per tutti gli esseri umani coinvolti, senza preferenza.

Allora partendo da questa base facciamo un altro esempio, questa volta senza moto. Da una parte abbiamo un muro di cemento, dall’altra la famigliola felice e Andrea è solo nella sua automobile. In caso di collisione inevitabile, calcolando che l’obiettivo è quello di ridurre al minimo le conseguenze negative per gli esseri umani, la macchina di Andrea andrà contro il muro di cemento poiché così facendo il danno sarebbe minore. Ma va davvero bene? Andrea sarebbe d’accordo? Ovviamente no.. io non vorrei una macchina del genere. Perché mai dovrei comprare una cosa che in una situazione del genere mi fa morire?

Allora che cosa fa Andrea? Chiede di cambiare le condizioni per l’acquisto e richiede una clausola dove sì, Andrea accetta la minimizzazione dei danni, ma allo stesso tempo vuole una maggiore protezione dei passeggeri a bordo. Questa richiesta però è giustificata? Una macchina che tutela di più il passeggero piuttosto che i pedoni renderebbe la vita del proprietario di maggior valore rispetto a quella degli altri e la condizione di imparzialità iniziale verrebbe meno. Quindi dal punto di vista del pedone non sarebbe moralmente giusto avere per la strada una macchina del genere, mentre dal punto di vista di colui che la compra non sarebbe moralmente giusto il contrario.

Ma il problema è proprio questo: cioè che noi cambiamo schema morale a seconda dei ruoli che occupiamo in quel determinato momento. Fino a quando sono io in macchina voglio una maggiore tutela per il passeggero, ma quando sono a piedi o so che i miei figli camminano per strada preferirei che la macchina tutelasse maggiormente l’interesse dei pedoni in caso di incidente. Eppure non è possibile nemmeno creare delle clausole ad personam poiché così facendo avremmo a che fare con il farwest e “si salvi chi può”. Questo è un problema rilevante poiché il conflitto morale/etico può trasformarsi, rapidamente, in un conflitto di tipo sociale.

Immaginiamo infatti che Andrea compri l’auto a guida autonoma customizzata a suo piacimento e si sente deontologicamente giustificato a non sacrificare la propria vita. La sua amica Emilia però ha saputo che Andrea ha optato per una clausola in cui si dice che il conducente viene tutelato di più rispetto ai pedoni e agli altri in generale. Quindi l’auto non permetterà mai che il conducente muoia per salvare, per esempio, i bambini di Emilia che attraversano la strada. Ma allora Emilia non è d’accordo e non vuole che un’auto del genere circoli nelle sue strade.

Quindi quale è la soluzione? Cosa sceglie l’ingegnere?

  • Deontologica pura (tutti i doveri codificati e dove non c’è dovere puoi seguire la tua preferenza)

  • Deontologica con eccezioni supererogatorie (quando c’è un bambino o un ansiano cerchi di salvarlo)

  • Consequenzialismo dei singoli atti (ciò che va valutato sono le conseguenze dei singoli atti)

  • Consequenzialismo delle regole

  • Priorità deontologica a default consequenzialista (dove ho gli obblighi o i diritti allora valgono quelli mentre dove mi è permesso devo ragionare come un consequenzialista)

Un ingegnere, molto probabilmente, prenderà un dominio ristretto dove le due teorie etiche non confliggono l’una con l’altra, ma per fare questo cosa è necessario?

Ebbene a mio avviso è necessario, prima che macchine del genere possano funzionare ed essere realmente utili per il benessere dei cittadini, che le strade siano opportunamente modificate e che tutte le auto in circolazione siano solo quelle a guida autonoma.

Ma la mia domanda è: cosa è il benessere? Cosa si intende per benessere? Siamo davvero sicuri che una volta arrivati al punto di avere macchine in grado di fare tutto da sole, senza di noi, staremo meglio?

Ritengo che qualcuno di noi, se non la maggior parte, si troverà a rimpiangere la chiave che gira nella serratura all’accensione, il cambio manuale e la soddisfazione dopo un parcheggio ben riuscito. Siamo davvero sicuri di voler rinunciare alla “meccanica delle emozioni”, al “piacere di guidare”, al “born to performe”, al “motion & emotion”? Io non ne sono poi così convinta.. e voi?