Profilo A) Sei un vecchio meccanico ormai fuori dall’attività. Definirti “pensionato” però sarebbe una offesa, visto che la Tua Cassa Artigiani presso l’INPS Ti riconosce poche centinaia di Euro al mese dopo quaranta anni di versamenti e nemmeno un giorno di malattia a casa; e anche perché dentro di Te l’idea di invecchiare ed essere disutile non la riesci ad accettare: e dunque più che guardare camion ed escavatori davanti ai cantieri preferisci ancora toccare la meccanica con mano; e molto spesso Ti restano tra le mani, ancora, parti di Ricambio ed apparati che qualche ex Cliente affezionato ti chiede di sistemare, e che a lavoro finito accatasti al fondo del Tuo Garage.
E a tal proposito, hai anche deciso finalmente di dismettere quel piccolo e casareccio magazzino di pezzi usati (semiassi, dischi freno, differenziali, collettori di scarico e monoblocchi, scatole sterzo, ammortizzatori e persino cristalli e parti di carrozzeria) frutto di sostituzioni e di paziente esplorazione degli sfasciacarrozze del Tuo circondario durante gli anni di esercizio dell’Officina.
Profilo B) Sei invece un privato cittadino di mezza età con la fissa del meccanico dilettante anche se magari lavori dentro un Reparto di Supermercato; insomma sei uno di quelli che per sola passione amano smanacciare dentro motori ed auto anche dei tuoi amici e conoscenti. La Tua passione, in fondo, non la si potrebbe chiamare “attività”, e nonostante tuttavia l’Italia sia ancora una ottima roccaforte del “nero” quello che fai non dovrebbe neppure incorrere nei rigori del Fisco; anche perché magari Ti dedichi spesso a lavorare sulle auto in forma del tutto gratuita (o in modalità “cambio merce” con gustosi inviti a pranzo o al massimo con il ricevere la canonica crostata fatta in casa) e dunque sei in regola anche rispetto alle soglie contabili massime detassate perché definite per il lavoro “occasionale” (e dunque dispensato da obbligo di Partita Iva).
Profilo C) Sei infine un Privato cittadino giovane, magari persino uno studente, che ha dimestichezza con i Social ed il Web; dunque hai creato account nei principali marketplace telematici pubblicianche per non pesare su mamma e papà ai quali la retta universitaria e l’affitto fuori sede già costano uno sproposito. Sei un ragazzo volenteroso ed ingegnoso, ed amici e conoscenti si fidano di Te e trovano il Tuo modo di presentare e recensire le cose assolutamente vincente. E dunque si rivolgono ripetutamente a Te anche per vendere parti di ricambio di auto non più detenute, gomme invernali, kit di riparazione, etc etc.
Tre profili di venditori diversi, stesso esito: oltre 2000 Euro tracciati in Rete
Ora, facciamo finta che con questo nesso di causa i diversi Profilo A), B) e C) in questo anno 2025, eccezionalmente, abbiano avuto un “boom” di transazioni e pagamenti dai loro Account personali nei Marketplace pubblici usualmente utilizzati per la compravendita di cose usate, tra le quali anche i ricambi auto (Amazon, eBay, Subito.it i principali); in particolare (vado a braccio, perdonate):
il vecchio meccanico ha avuto la fortuna di piazzare velocemente in poche settimane ad un collezionista due vecchi monoblocchi BMW ed un cambio automatico di una vecchia Mercedes. Tutta roba ricondizionata e funzionale, e poi, roba vecchia un corno!
Con il ritorno di fiamma del collezionismo quel materiale ora vale una fortuna, ed il nostro anziano meccanico si fa persino scrupolo ad accettare un bonifico di 2.500,00 Euro complessivi per il materiale venduto: un supporto di cashflow benedetto per il suo scarno IBAN lambito dalla pensione.
Il meccanico dilettante invece in questo 2025 ha praticamente investito i weekend in un settore per lui abbastanza nuovo: per conto di un amico carrozziere ha accettato di intermediare attraverso il suo account marketplace accessori e componenti estetiche Tuning recuperate da auto destinate alla demolizione: Cerchi, spoiler, volanti sportivi.
Si fa presto, anche in questo caso, a raggiungere con una decina di transazioni i 2.500,00 Euro: giuste giuste per regalare alla sua famiglia una settimana di ferie natalizie.
E il nostro studente volenteroso? Beh, lui ha seguito la sua attrazione per le auto d’epoca ed ha iniziato ad affiancare un Owners Club di appassionati di Alfa Romeo: gente alla buona, che invitandolo ai raduni ed alle cene di gruppo hanno bonariamente sfruttato i suoi account digitali per vendere decine e decine di componenti rinomate del Biscione. Ed in questo caso, in assoluta buona fede, i 2.200,00 Euro registrati ufficialmente lungo l’anno hanno fruttato al giovane “solo” poche centinaia di Euro di provvigioni che gli serviranno per revisionare il suo PC ormai davvero vecchio.
Il nodo cruciale di tutto questo? Stiamo parlando di ricambi e componenti per auto, anche usati: un contesto commerciale che già di per sé e’ abbastanza “massivo” e che per giunta, con l’esplosione dei costi e dei valori legati al mondo del “Second Life”, porta molto più velocemente di prima a raggiungere cumulativamente gli importi che ho elencato esemplificativamente sopra.
Ok, direte Voi. Dove è il senso di questa storia? E’ che tutti e tre, per effetto di un nuovo dispositivo normativo tra Unione Europea e Stati Membri, sono soggetti destinati ad essere tracciati. Come e con quali conseguenze?
Le nuove regole Europee: non esiste MAI la vendita on line occasionale?
E’ il 2021 e il Consiglio Europeo vara la Direttiva 514 ridefinita DAC7: norma che intende contrastare l’evasione fiscale in settori “esplosi” dentro l’Unione e per i quali la moltiplicazione degli operatori e delle operazioni genera, è vero, un “gruzzoletto” che rischia di passare tra maglie troppo larghe del monitoraggio. Tra queste maglie si è deciso invece di “trattenere” i flussi provenienti dalle diverse piattaforme di transazione on line di booking ricettivo e di locazione di immobili, di Noleggio auto, di intermediazione di beni nuovi ed usati e di servizi alla persona.
La Direttiva (ridefinita DAC7) prevede l’obbligo dei gestori di questo tipo di piattaforme digitali di comunicare attraverso una modulistica specifica all’Agenzia delle Entrate i dati discriminanti di operatori titolari di account le cui operazioni di vendita svolte entro un anno solare ammontino cumulativamente a più di 2000 Euro di importo (ritenuto come tale come corrispettivo fiscale di vendita) oppure superino in numero le 30 operazioni.
Fino a qui nulla di trascendentale: la norma ha un suo fondamento nell’obbiettivo di monitorare attività che possano, per numero e per importo, essere suscettibili di continuità professionale ed operativa tali da contraddire il requisito della occasionalità “protetta” anche fiscalmente dall’obbligo di registrazioni, fatturazioni e dunque assoggettamento ad un profilo fiscale definito. Dunque dal 1° Gennaio 2024 all’Agenzia delle Entrate pervengono regolarmente stringhe di Dati che riepilogano account, nominativi associati e relativi riferimenti identificativi opportunamente verificati; questo insieme alla traccia cumulativa delle transazioni annuali effettuate e del loro ammontare. Fin qui la norma generale europea ed il collegamento burocratico con il Fisco italiano.
Il quale, però, a questo punto è chiamato a dover valutare e giudicare quali e quanti tra i soggetti tracciati siano da confermare quali occasionali (e dunque esentati da una serie corposa di adempimenti fiscali) ovvero da includere nella dimensione dei venditori professionali di per sé obbligati ad acquisire una Partita Iva nel contesto del Codice ATECO più appropriato (ad esempio per la rivendita di Ricambi Usati potrebbe essere il 47.91.10 – Commercio al dettaglio via Internet di ogni tipologia di prodotto), tenere una contabilità ed ovviamente svolgere tutti gli adempimenti fiscali e contabili del caso. Ma attenzione, e questo sarà tema di eventuali approfondimenti futuri: il superamento delle soglie che obbligano le piattaforme a tracciare i soggetti intermediatori non implica automaticamente la qualifica di venditore strutturato, professionale e duraturo, ma la valutazione della frequenza, della regolarità delle operazioni e la definizione del profitto derivante è l’elemento discriminante. Quello che invece, come combinato disposto mi spaventa di più rispetto alla questione fiscale è una considerazione giuridica: la valutazione di soggetto imprenditoriale non occasionale tenuto al regime IVA, con riferimento ad operazioni passate, influisce anche sulla responsabilità solidale di garanzia che il soggetto professionale deve riconoscere ad un acquirente di ricambi usati?
Anche questo è un argomento che chiariremo presto.
Riccardo Bellumori

