I veicoli elettrici e ibridi plug-in a basso costo provenienti dalla Cina stanno entrando a pieno ritmo nei mercati globali e il Brasile sta iniziando a sentire la pressione. Uno degli attori più aggressivi di questa spinta, BYD, sta ora gestendo un’intera flotta di enormi navi per il trasporto di auto.
Se da un lato l’afflusso di nuovi modelli a prezzi accessibili ha i suoi sostenitori, dall’altro un numero crescente di esperti del settore brasiliano esprime il timore che questi veicoli importati possano minare il settore manifatturiero automobilistico del Paese, da tempo consolidato, come riporta Reuters.
Il Brasile è il sesto mercato automobilistico al mondo, quindi non sorprende che aziende come BYD vogliano ritagliarsi la loro fetta di mercato. Ma a differenza di operatori storici come Volkswagen, General Motors e Stellantis, che hanno trascorso decenni a costruire fabbriche e posti di lavoro nel Paese, BYD e altri marchi, tra cui GWM e Volvo, spediscono le auto da oltreoceano, evitando la produzione locale.
Le tariffe, o la loro mancanza, sono uno dei motivi per cui il Brasile è diventato così importante per i marchi automobilistici cinesi. Una decina di anni fa, il governo ha eliminato le tariffe sui veicoli importati nel tentativo di aumentare la domanda di veicoli elettrici costruiti all’estero. L’anno scorso ha ripristinato una tariffa del 10% sui veicoli elettrici, ma si tratta di una percentuale relativamente bassa rispetto alle tariffe specifiche per le aziende che i marchi cinesi devono affrontare in Europa.
LA PRODUZIONE SENZA SOSTA
I marchi cinesi come BYD sembrano affrettarsi a importare il maggior numero di veicoli in Brasile il più rapidamente possibile. Attualmente, queste case automobilistiche possono importare in esenzione doganale fino a 169 milioni di dollari di PHEV e 226 milioni di EV entro luglio 2025. Le tariffe di importazione sono destinate ad aumentare ogni sei mesi, fino a raggiungere il 35% nel 2026. Tuttavia, alcuni chiedono al governo di accelerare di un anno questi aumenti tariffari, implementando l’aliquota del 35% il prima possibile.
Questo Paese sta affrontando un’invasione di veicoli elettrici a basso costo che potrebbe distruggere la sua industria automobilistica
BYD ha importato in Brasile circa 22.000 veicoli nei primi cinque mesi di quest’anno ed entro la fine del 2025 potrebbero essere importati nel Paese ben 200.000 nuovi veicoli dalla Cina, pari a circa l’8% di tutte le vendite di auto nuove.
BYD ha lavorato alla costruzione di uno stabilimento nello stato di Bahia, ma dopo che lo scorso anno è stato scoperto che i dipendenti stranieri lavoravano in condizioni di squallore, l’apertura dell’impianto è stata posticipata al dicembre 2026. Allo stesso modo, GWM ha ritardato di un anno i suoi piani di produzione locale.
“Siamo favorevoli all’arrivo di nuovi marchi in Brasile per produrre, promuovere il settore della componentistica, creare posti di lavoro e portare nuove tecnologie”, ha dichiarato a Reuters il presidente di ANFAVEA Igor Calvet. “Ma dal momento in cui un eccesso di importazioni provoca una diminuzione degli investimenti nella produzione in Brasile, questo ci preoccupa”.