PROVA SU STRADA Dacia Lodgy 1.5 dCi 115CV Techroad

Quando Renault aveva deciso di lanciare un marchio low cost molti analisti pensavano si sarebbe trasformato in un boomerang. Le case auto stanno abbandonando le vetture meno redditizie a vantaggio di prodotti sempre più premium. Invece Dacia ha dimostrato come si possa costruire un bilancio solido grazie a prodotti dal basso pezzo che piacciono sempre più agli automobilisti europei. Eccomi allora al volante della nuova Dacia Lodgy Techroad per cercare di capire i segreti di questo successo.

La Techroad è l’edizione speciale della monovolume 7 posti che propone una serie di chicche estetiche che la rendono immediatamente riconoscibile. Le dimensioni restano quelle di sempre, l’auto è larga 1.767mm, alta 1.680mm e lunga 4.521mm. Fuori si notano le finiture metallizzate che troviamo su entrambi i paraurti e i massicci passaruota. Dentro la texture dedicata ripropone il rosso della vernice attraverso un disegno geometrico sui sedili.

DACIA LODGY SU STRADA

Il motore di questa prova è il 1.5 dCi da 115CV abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti. Su strada la Lodgy si comporta bene con uno scatto nello 0-100km/h di 11,2 secondi e i consumi rilevati nel ciclo misto che sono stati di circa 5,2 l/100km. Una performance positiva tenuto conto delle dimensioni dell’auto. Lo sterzo è diretto, i freni rispondono bene e le sospensioni assorbono le buche anche sulle strade dissestate. I cerchi in lega da 16 pollici non influiscono in modo negativo sulla guida che è anzi agevolata dall’altezza da terra.

La Lodgy non è una velocista ma si lascia guidare al meglio in autostrada dove esprime la sua natura da viaggiatrice. Molto utile il cruise control che, seppur non adattivo, ci permette di staccare il piede dall’accelleratore. L’abitacolo è silenzioso anche se ad alti giri paga la scarsa insonorizzazione del vano motore oltre a qualche fruscio aereodinamico all’altezza dei montanti anteriori.

Quanto ai motori, oltre al diesel in prova, è anche disponibile il benzina TCe FAP da 130CV con il cambio manuale a 6 rapporti.

GLI INTERNI

Solida e concreta, bastano questi due aggettivi per descrivere l’abitacolo della Dacia Lodgy. Il volante multifunzionale è rivestito in pelle così come la leva del cambio manuale. Il tachimetro è analogico anche se sulla destra troviamo un piccolo schermo digitale che ci permette di visualizzare informazioni utili sulla marcia. Peccato per la posizione del sistema di infotainment che, nonostante le dimensioni, si trova al di sotto delle bocchette del clima il che lo rende scomodo. Questo perché la posizione del navigatore ci costringe a distogliere gli occhi dalla strada per riuscire a gestirlo.

In generale le plastiche sono tutte rigide ma l’assemblaggio curato evita fastidiosi scricchiolii trasmettendo una certa impressione di solidità.

Il climatizzatore, manuale e molto intuitivo, fa il suo lavoro nonostante la grandezza dell’abitacolo. Una soluzione intelligente, e soprattutto in estate, è l’adozione di due vetri a compasso in corrispondenza del bagagliaio. In questo modo quando si viaggia in configurazione 7 posti nella terza fila si evita di soffrire il caldo.

Il punto di forza della Dacia Lodgy è senza dubbio il bagagliaio. Qui parliamo di numeri importanti perché la capacità varia dai 207 litri della configurazione 7 posti ai 2.617 di quella a 2. Con 5 posti comodi si hanno 827 litri disponibili. Caratteristica della Lodgy è il fatto che i sedili della terza fila possano essere facilmente smontati e lasciati in garage quando non se ne ha bisogno.

In chiusura uno sguardo al listino. La gamma Lodgy si articola in 3 versioni: Essential, Comfort, Stepway e l’edizione speciale Techroad. Il listino parte da 13.800 euro e si arriva a 16.500 per la Techroad di questa prova che però ha praticamente tutto. Manca solo il colore metallizzato che si paga 600 euro.

Insomma quella di Dacia è una ricetta che convince. Listino basso e tutto compreso per mettersi al volante di un’auto nella quale si ha a disposizione tutto, senza rinunciare a nulla di essenziale.

Antonio Elia Migliozzi
Giornalista iscritto all'ordine scrivo di auto per passione. Nel 2014 ho creato Autoprove.it, uno spazio nuovo per un racconto disintermediato attento alle verità, anche scomode, del settore Automotive. Per carità non amo le notizie strillate, ma ho il desiderio di non nascondere nulla anche quando significa far arrabbiare qualche ufficio stampa.
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