Tesla Model S 100D la prova su strada

Vi sarà certamente capitato di incontrare una vettura elettrica in ricarica. Il pensiero sarà certo corso ai costi di acquisto ed ai problemi di gestione di una auto priva di motore termico. Confesso di aver fatto anche io queste considerazioni e sono state proprio loro ad avermi spinto a voler cercare una risposta. Eccomi allora al volante di una Tesla. Il marchio californiano che porta il nome del celebre Nikola Tesla è stato fondato nel 2003 da Elon Musk. L’obiettivo è stato chiaro fin da subito; creare vetture elettriche. Ecco allora Tesla Model S l’ammiraglia elettrica capace di far sfigurare anche le più blasonate supercar.

La prima cosa che balza agli occhi sono le dimensioni; Model S è lunga 498cm e larga 196cm. Il design, particolarmente riuscito tanto da aver ispirato anche le “sorelle” Model X e Model 3, è volto a creare continuità tra le singole componenti dell’auto. Qualcuno potrebbe definirlo minimalista ma non per questo banale. Frontale basso e proiettori full led. Fiancata caratterizzata dalla linea di cintura alta. Ormai famose le maniglie a scomparsa che destano sempre l’interesse dei passanti, soluzione che coniuga design ed aereodinamica. Il modello in prova monta i cerchi da 19″ ma c’é la possibilità di optare per quelli 21″. Questi ultimi, esteticamente molto belli, comporanto, però, un maggior consumo della batteria derivandone una riduzione dell’autonomia.

Per questa prova sono al volante della Model S 100D. Batteria da 100kWh ed autonomia dichiarata di 632km. Volendo si può optare per la 75D, che monta una batteria da 75kWh ed ha una autonomia dichiarata di 490km, oppure per la velocissima P100D con batteria da 100kWh ed uno scatto 0-100km/h da primato 2,7 secondi!.

Model S 100D è il giusto compromesso tra prestazioni ed autonomia. Ho avuto l’opportunità di provarla lungo il passo del Bernina ed è stata una esperienza unica. Cominciamo dalla velocità. Lo 0-100km/h è coperto in 4,3 secondi con una progressione che conosce pochi euguali. Model S ha la trazione integrale con due motori uno all’anteriore ed uno al posteriore. Il riparto dei pesi è quasi perfetto; 49% davanti e 51% dietro. Le batterie si trovano al centro del pianale così da non zavorrare l’auto ma da migliorarne l’handling in curva. A conti fatti Model S pesa 2.108kg ma su strada sembrano molti molti meno. A dispetto delle dimensioni questa Tesla si muove agile anche sui tornanti di montagna pur non nascondendo la sua propensione per le percorrenze autostradali.Tesla Model S monta anche un sofisticato sistema di sospensioni pneumatiche. Possiamo sollevare l’auto da terra per evitare ostacoli come i dossi arificiali oppure schiacciarla al suolo per migliorare il coefficiente aereodinamico. Grazie al Gps Model S “ricorda” il luogo in cui abbiamo operato la modifica all’assetto e procederà successivamente ad effettuarla in automatico in corrispondenza dello stesso luogo.

Ci sono però alcune considerazioni da fare sullo stile di guida. La prima è che Model S sfrutta la frenata rigenerativa per accrescere l’autonomia residua. In concreto l’auto incrementerà la sua inerzia al calare dell’energia disponibile nelle batterie. Rilasciare l’accelleratore significa, quindi, assistere all’entrata in funzione dei freni dell’auto. Si tratta di un aspetto da prendere in considerazione soprattutto se si è troppo vicini all’auto che ci precede. La seconda accortezza riguarda l’accellerazione. L’assenza del cambio e, l’apporto istantaneo della coppia, rende Model S molto reattiva e veloce. Per questo è meglio evitare incaute accellerazioni. Queste incidono molto sui consumi ed è bene esercitare una pressione progressiva sul pedale dell’accelleratore.

Capitolo Tesla Auto Pilot. Necessario chiarire che non si tratta di “guida autonoma” ma di una tecnologia comunque molto evoluta. La vettura, grazie a telecamere e radar, ha la piena consapevolezza della sua collocazione su strada. AutoPilot permette al conducente una guida più serena senza dimenticare di tenere le mani ben salde sul volante e gli occhi puntati sulla strada. Inutile dire che, non appena infrastrutture e legislazione lo consentiranno, questa tecnologia potrà avere il pieno controllo della vettura in movimento.

Capitolo autonomia. In situazioni di guida reale non è difficile percorrere poco più di 500km con una ricarica completa. Una volta impostato il percorso sul navigatore la vettura calcola l’eneriga necessaria e, considerando anche il nostro stile di guida, fa una stima dei consumi previsti e delle soste necessarie per ultimare il viaggio stabilito. Nel mio caso sono partito con il 100% di autonomia dalla stazione di Supercharging di Sondrio ed il navigatore sapeva stimare la carica residua (72%) con la quale sarei giunto al Supercherger di Sankt Moritz. Questa valutazione si è rivelata assolutamente corretta ed affidabile. Insomma Model S fa bene i conti evitando inutili ansie da autonomia residua. Possiamo ricaricare la macchina in tre modi diversi. Presso la rete dei Tesla Supercharger, stazioni di ricarica istallate da Tesla in Italia (sono 27 da nord a sud) e nel mondo, dove in 60 minuti la vettura raggiunge il 100% di autonomia; a casa tramite rete elettrica convenzionale o con il trasformatore Tesla da parete; oppure presso gli oltre 500 destination charger (stazioni di ricarica presso ristoranti o luoghi di interesse) sparsi in Italia.

L’abitacolo è di livello e, come si conviene ad una ammiraglia, offre una serie di attenzioni dedicate agli occupanti. I materiali sono di qualità anche se alcuni assemblaggi andrebbero maggiormente curati. Da segnalare l’assenza di vani portaoggetti all’interno dei pannelli porta.

Tachimetro digitale con interfaccia personalizzabile. Al centro della plancia spicca il sistema di infotainment con il mastodontico schermo da 17″. Il tablet permette di gestire tutte le funzioni dell’auto dalla navigazione al clima, passando per la regolazione dei sedili. Possiamo dividere la schermata in due macroaree indipendenti e personalizzabili.

Tesla Model S integra un modulo Lte. L’auto, infatti, è sempre connessa ad internet e gli occupanti possono navigare gratis in rete o ascoltare, altrettanto gratuitamente, le proprie playlist preferite su Spotify. La connessione Lte è alla base del funzionamento dell’App dedicata Tesla che consente di controllare l’auto dallo smartphone. Apertura delle portiere, localizzazione e clima sono solo alcuni dei comandi che possiamo gestire da remoto.

Il design crea qualche problema in tema di visibilità posteriore. Peraltro i poggiatesta posteriori non possono essere abbattuti. Ci corrono in aiuto i sensori di parcheggio e la retrocamera. Il sistema di assistenza alla manovra è molto preciso tanto da fornire la distanza, espressa in centimetri, dagli ostacoli che ci circondano.

Dietro lo spazio è davvero tanto. Non mancano ingressi usb per la ricarica dello smartphone e bocchette di ventilazione. Presente anche il bracciolo centrale. Il bagagliaio si apre automaticamente ed ha una capienza di 745 litri espandibile, abbattendo i sedili posteriori, fino a 1645 litri.

In chiusura parliamo di prezzi. In Italia il listino di Tesla Model S parte da 89.520 euro per la 75D. Per mettere in garage una Model S 100D come quella della mia prova servono 112.970 euro. Si tratta di un allestimento molto ricco in termini di dotazioni di serie (filtro Hepa per l’abitacolo, pacchetto clima invernale e sistema audio premium, tetto in vetro) ma qui arricchito come nel caso dei sedili in pelle e la modanatura in legno della plancia ( 3.700 euro). Sul proprio sito web la stessa Tesla offre una serie di soluzioni rateali per avvicinarsi alle esigenze dei clienti. Insomma Model S è una ammiraglia a tutti gli effetti ma a suo modo; offre tecnologia e trazione elettrica in una veste che non è mai banale ed aristocratica. Tutti la riconoscono ma pochi la guidano; se anche questo non è esclusività!

Antonio Elia Migliozzi
Antonio Elia Migliozzi
Giornalista iscritto all'ordine scrivo di auto per passione. Nel 2014 ho creato Autoprove.it, uno spazio nuovo per un racconto disintermediato attento alle verità, anche scomode, del settore Automotive. Per carità non amo le notizie strillate, ma ho il desiderio di non nascondere nulla anche quando significa far arrabbiare qualche ufficio stampa.
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