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BYD Racco 2026: foto rubata della Key Car

L’auto sopra potrebbe sembrare una banale kei car come tante altre, ma in realtà si tratta di un’offensiva senza precedenti sul mercato giapponese da parte di una casa automobilistica straniera. Sapevamo già da tempo che BYD stava lavorando a un veicolo elettrico conforme alle normative sulle city car dell’isola, ma secondo quanto riportato da Autohome, questa piccola auto è stata svelata in anticipo rispetto al suo debutto al Japan Mobility Show di questa settimana.

Dotato di porte scorrevoli salvaspazio, il design poco appariscente del modello, ancora senza nome, è perfettamente in linea con il segmento, con ruote spinte ai bordi, vetri verticali e parte anteriore, laterale e posteriore piatte per massimizzare lo spazio pur rimanendo entro i limiti di dimensioni della classe: appena 3,4 metri di lunghezza e 1,48 metri di larghezza. I montanti posteriori rialzati e i fanali anteriori e posteriori a forma di pillola aggiungono un minimo di fascino visivo.

La casa automobilistica cinese sta cercando di sfruttare la riluttanza dei locali a elettrificare le loro gamme. Il mercato delle kei EV, finora costituito solo dalla Nissan Sakura e dalla Mitsubishi eK X EV, è stato recentemente ravvivato dalla Honda N-One e:, che offre un’autonomia WLTP di 295 km grazie alla sua batteria da 29,6 kWh.

IL FUTURO DI BYD

Secondo Autohome, la BYD offrirà invece un’autonomia di soli 180 km grazie al suo pacco batterie Blade al litio ferro fosfato (LFP) da 20 kWh. Ma l’azienda ha sicuramente molto altro da offrire, data la sua posizione di leader nello sviluppo della tecnologia EV e il probabile desiderio di superare la N-One e:.

Per quanto riguarda le prestazioni, mentre le kei car sono attualmente limitate a 64 CV, ciò è dovuto a un accordo informale tra i membri della Japan Automobile Manufacturers Association (JAMA) per evitare una guerra di potenza. Poiché BYD non è ovviamente un membro, presumibilmente non dovrà rispettare questo limite.

Sarebbe la prima volta che una casa automobilistica straniera sceglie di costruire un’auto appositamente per soddisfare le normative sulle kei car. smart ci è andata vicina montando parafanghi posteriori più stretti sulla fortwo originale per soddisfare la restrizione di larghezza, creando la smart K.

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