Il fornitore automobilistico Marelli ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 negli Stati Uniti. La mossa è stata attribuita a una serie di fattori, tra cui le conseguenze della pandemia COVID-19 e le forti tariffe imposte dall’amministrazione Trump.
Sebbene il caso sia complesso, Marelli ha dichiarato di aver deciso di presentare volontariamente istanza di fallimento per “rafforzare la nostra posizione finanziaria mentre navighiamo in un ambiente difficile”. L’azienda ha poi aggiunto che la mossa consentirà di “ristrutturare in modo completo i suoi obblighi di debito a lungo termine”.
LA CRISI DI MAELLI
Circa l’80% dei finanziatori ha appoggiato la ristrutturazione e molto probabilmente prenderanno il controllo dell’azienda. Si tratterebbe di un grande cambiamento, ma Marelli ha dichiarato di non aspettarsi alcun impatto operativo dal fallimento.
Ha poi aggiunto che non dovrebbero esserci interruzioni perché sta lavorando a stretto contatto con i suoi fornitori e “prevede di continuare a operare normalmente durante questo processo”. L’azienda ha aggiunto di aver ricevuto impegni per circa 1,1 miliardi di dollari (809 milioni di sterline / 950 milioni di euro) in finanziamenti per il debitore in possesso. L’azienda ritiene che questi fondi, oltre al denaro generato dalle operazioni in corso, saranno sufficienti a sostenere l’azienda durante il processo di ristrutturazione.
Questo processo richiederà tempo, ma l’amministratore delegato di Marelli David Slump ha dichiarato: “Le pressioni del mercato a livello industriale hanno creato una carenza di capitale circolante che deve essere affrontata”. Dopo un attento esame delle alternative strategiche dell’azienda, abbiamo stabilito che l’ingresso nel processo di Chapter 11 è il percorso migliore per rafforzare il bilancio di Marelli convertendo il debito in capitale proprio, assicurando al contempo che continuiamo a operare come sempre”.
Il Wall Street Journal ha sottolineato che Marelli è un importante fornitore di Nissan e Stellantis, in quanto fornisce alle case automobilistiche qualsiasi cosa, dalle luci all’elettronica. Il giornale ha anche riportato che l’azienda ha più di 40.000 dipendenti in tutto il mondo e ha notato che Slump ha dichiarato che l’azienda è stata “gravemente colpita dalle tariffe a causa della sua attività incentrata sull’import/export”.