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I racconti del Bar del Teschio: una scossa alle BEV nuove o blackout sulle usate?

ognuno di noi, arrivato alla conclusione di qualcosa, cerca il proprio “canto del Cigno”. Ho voluto scrivere questo mio ultimo Post su un Blog per concludere anni di scrittura, dedicandolo alla fine ad una persona speciale. Ma dedico tutto l'articolo in tre pezzi alla “decriptazione” dei reali obbiettivi che la “nuova UE” dentro al Nuovo Ordine Mondiale sta definendo sotto l'alibi della elettrificazione dei trasporti Privati.Che non è una priorità per le Istituzioni. Auto elettrica e Digital Euro - Nessuno mi aveva mai parlato del nuovo “Millennium Bug” che tra le 23:59 del 31/12/2019 e le 00:00 del 01/01/2020 avrebbe colpito diversi sistemi informatici : operatori di settore hanno dichiarato che il 2020 iniziò con un caos digitale con diversi offline di sistemi di pagamento. Colpita da questo “Y2020 Bug” anche Supermicro Ltd., terzo produttore mondiale di Server e leader nel supporto al sistema globale della moneta elettronica. Curiosamente nessuno mi aveva mai parlato anche proprio dello scandalo Supermicro legato allo “Spy minichip” cinese inserito in diversi server presenti nell'apparato informatico di Istituzioni e banche internazionali: un complesso di 30 milioni di imprese USA tra le quali Apple ed Amazon. Da quello scandalo derivò un allarme generale sul trading globale e su tutta la catena di approvigionamento tecnologico : guarda caso la stessa catena interrotta “per causa di forza maggiore” del Lockdown. Guarda caso nell'anno in cui è scoppiato anche il caso dell'Hackeraggio su Solarwind....Quello che ho appena scritto sopra pare non riguardare in nulla l'argomento “core” del Post. In parte è vero. Se però dimentichiamo che tra le tante crisi in corso una inaspettata è stata – inaspettatamente - proprio quella dei Chips con il taglio della subfornitura mondiale. Ma dimostra anche che non tutto quello che sarebbe necessario sapere viene detto. E questo aspetto è il vero “Core” di un Post para-complottista. L'Europa non vuole salvare l'auto, ma l'Euro e le Utilities Abbiamo dimostrato, dati alla mano, che l'interesse dell'UE legato alla mobilità su strada non è l'impossibile elettrificazione di 260 milioni di auto private ma la sua riduzione, e supplenza con lo Sharing ed il Pooling; e che le politiche perseguite vanno verso Idrogeno, Biocarburanti ed elettrico per Trasporto Merci, vettori aerei e Trasporto collettivo persone. Anche perchè, dall'inizio di quest'anno, l'asfittica capacità produttiva dei Costruttori europei può tranquillamente andare in Cina dopo l'accordo ottenuto dalla Ue per l'abrogazione degli obblighi di Joint Ventures paritaria tra investitori esteri e produttori interni. Mentre la preoccupazione (o la strategia) dell'Esecutivo Europeo va verso il salvataggio delle Utilities e l'approvvigionamento di risorse energetiche e materie rare per l'autonomia energetica e la decarbonizzazione dei sistemi. Resta da chiudere il cerchio con gli ultimi due “Dossier” che la mente un po' farlocca del sottoscritto “Complottista” declina in questo modo: Connettività globale e Digital money legato alle automobili in circolazione in Europa. L'Automobile: meno auto, più Server, sportello bancario, ufficio mobile L'auto sempre connessa può essere un elemento della Blochchain di Cryptovalute, un terminale di data sharing, un Wallet per e-payments, un server per il Mining – ovviamente legale – di Digital Coin, fino a diventare uno Store ambulante di beni e merci virtualizzate, e persino uno sportello operativo per operazioni commerciali, di transazioni finanziarie e di “B2B”? Certamente si, con il vantaggio della tracciabilità costante del mezzo in movimento. Ecco perchè ripeto che l'interesse per l'Automotive Europeo non è l'auto elettrica ma l'auto sempre connessa. Che proprio per questo può in ogni caso essere - sia in ambito di Digital Money, che di Energy Sharing, che infine di Data Sharing - un supporto “peer-to-peer”. Tutto molto bello, purchè ai fini della sicurezza l'Unione Europea sia in grado di ottenere e consolidare: -A) che il “Digital Money Sharing” e le transazioni in valuta digitale siano in CBDC Euro e non in Cryptovalute parallele: una eventuale ed inevitabile “bolla” delle Cryptovalute quoterebbe il doppio dei titoli di cartastraccia legati ai Mutui Subprime del 2008. Mentre l'avvio legale e controllato di Moneta Digitale emessa da Banche Centrali avrebbe effetti positivi su volatilità, Svalutazione, Inflazione. A ral proposito l'UE non solo ha varato progetto e piattaforma di “Digital Euro” con un Test in avvio con Amazon, Nexi, EPI e CaixaBank; ma ha anche votato una propsta al vaglio del Parlamento Europeo per la verifica ed il controllo automatico e l'accesso ai dati dei Destinatari di tutte le transazioni senza soglia minima in Cryptovalute. Guarda caso se c'è un evento che sta frenando, dopo anni di guerra infruttuosa alle cryptovalute, questo mondo è il timore di uno shock energetico con inevitabile crollo della Rete informatica; oltre all'aumento del valore delle materie prime (il cui Trading ha avuto fino al Lockdown un Boom di operazioni di Trading, con un Trend oggi in crollo proprio per effetto del calo generalizzato di Cryptovalute che rischiano di svalutare troppo rispetto alle merci che intermediano); oltre infine all'aumento del rendimento delle valute per la crescita dei Tassi di interesse. L'auto come terminale di servizi, ma solo con CBDC Euro, Rete 5G, sostenibilità ambientale L'auto connessa, se inserita in un contesto di CBDC Euro, assolve perfettamente a questo fine: aumenta il Digital Payment, il Data Sharing tracciabile e sicuro, il “peer-to-peer” energetico, fino a costituire un virtuale “Hotspot” di connessione. Con un vantaggio: poter rendere tutto questo secondo un Protocollo europeo legato all'immatricolazione ed al mercato di destinazione del mezzo, condizione irrealizzabile in concreto per tutti gli altri terminali non iscrivibili in “Registri” ufficiali. Anche la prossima “rete 5G” deve assolvere contemporaneamente agli obbiettivi di maggiore domanda di connettività unita a maggior sicurezza e stabilità di rete. Ecco perchè l'Unione, mentre lavora a che la Rete “5G” evolva in modo ottimale, auspicabilmente con la contemporanea riduzione di altri supporti “IoT” in circolazione, guarda caso si è lanciata per prima a dichiarare un piano per l'accelerazione della Rete 6G. E guarda caso gli elementi che stanno destabilizzando le Cryptovalute e sui quali l'Unione Europea sta più massicciamente intervenendo sono proprio il potenziamento e la stabilizzazione della Rete di connessione Telefonia e Dati (approvvigionamento Materie fondamentali, supporto di Storage probabilmente da parte anche delle Gigafactory anche per la stabilità di un Cloud europeo dedicato), la garanzia di sicurezza e stabilità dell'approvvigionamento elettrico, la ricerca dell'autonomia energetica rispetto all'Import dall'estero. Questo è tutto abbastanza ridondato sinora dalle Istituzioni europee. Meno noto però è l'impegno assunto dalla UE a Davos per un programma dedicato a studio e produzione di microchips interamente europei. I vantaggi e la sicurezza dell'auto come “Smart Card a quattro ruote” Sempre nel test programmato con Amazon, Nexi, EPI e CaixaBank, si sta cercando di costruire un unico terminale di intermediazione per il Digital Euro per evitare la moltiplicazione di Carte, cellulari e PC. Su tutto questo la chiave di sicurezza dovrebbe consistere nelle Password Biometriche: molto presenti di già negli Smartphone ma con opzioni ridotte, e poco sicure sugli stessi, le password ed i sensori di rilevazione biometrica sono in pieno sviluppo nelle auto, almeno il 30% delle quali entro breve avranno sensori di rilevazione oculare, cardiaca, digitale e sonora. Perchè comunque la si possa considerare, ogni progresso ed evoluzione Cybernetica, telematica ed informatica porta con sé l'avvento di nuovi metodi di attacco. Ecco l'auto a cui pensa l'Unione Europea: vettore di trasporto, Client “peer-to-peer” per energy e Data Sharing, terminale di ePayment, hotspot per connettività, ma anche Ufficio e Server mobile nel nuovo concetto di Smart Working. Per chi se lo potrà permettere, nel mercato del nuovo. Non a caso, Vi anticipo di già il futuro prossimo delle Gamme auto ed il modello da scegliere senza timore di sbagliare, dopo il Suv. sarà il monovolume. Il futuro della UE per cittadini ed automobilisti? Pioveranno pietre Quand'ero giovane uscì un film: “Piovono Pietre”. Se potete, riguardatelo, e capirete il futuro dei cittadini europei nella nuova Unione. Scordate tutte le chiacchiere sulla pioggia di auto elettriche in arrivo sulle strade. In tema di auto, per gli europei si preparano solo nuove piogge di costi, tariffe, divieti, e problemi : tracciatura costante, meno valuta disponibile e variabile a seconda della produttività espressa in termini di creazione di valore aggiunto. Aumento dei flussi di immigrazione "lavorativa" giovane dall'estero; servizi di Welfare ed Healthcare più cari. Più soia in tavola e più materiale riciclato intorno a noi. Meno libertà ma soprattutto meno Social, che hanno ottenuto l'obbiettivo desiderato ed ora possono andare in pensione. Ci aspetta, è bene ricordarlo, una Unione non più Unione, che l'anno scorso - guarda caso - si è persino scordata di festeggiare gli 80 anni del "suo" Manifesto, quello di Ventotene. Questa è l'ultima parte ed è l'ultima riga di questo Post. Un caro saluto a tutti. Un addio ai Blog Dopo di che Vi dico sulle “pagine elettroniche” di un Blog che mi è caro - oltre che ben strutturato, a cura di un giovane amico davvero straordinario - che da oggi chiudo la mia esperienza di quasi 12 anni di pezzi sui Blog di Automotive. Mille motivi che non interessano a nessuno,ma chiudo con un solo messaggio agli amici automobilisti : faranno di tutto per togliervi soldi, sonno e serenità con la vostra vecchia auto. Se la amate, continuate a farlo. Soffrire per amore è a sua volta amore. Grazie di tutto, grazie a chi mi ha pazientemente ospitato in Rete. Un abbraccio a tutti. Per questo, perchè l'amore vero è quello che resta nel cuore anche dopo tanto tempo, dedico il mio ultimo Post di sempre all'amore di sempre, in ogni caso e nel bene e nel male. Ti voglio bene, Lucia. Riccardo Bellumori

Fabrizio era intento nelle tante sfaccettature che impegnano solitamente chi lavora nel celebre “Bar del Teschio” di Via Oderisi, nel cuore di Roma. Un Bar dove si era da un po’ di tempo affacciato un cliente davvero particolare, strano e dall’età indefinibile; ma soprattutto dai modi davvero bizzarri per il clima di quel Bar abituato ad un aplomb quasi anglosassone.

Il Cliente si vantava di essere un consulente del settore automotive, ed in verità aveva avuto qualche trascorso di attività, ma per lo più – ammettiamolo – quello strano ed intangibile Cliente approfittava di una millantata conoscenza solo per provocare trattamenti di favore scontistico sui prodotti da Bancone, facendo leva sulla innata curiosità del buon Fabrizio verso il comparto auto che era tema di conversazione comune tra l’altro al Bar del Teschio. 

Un tardo pomeriggio era passato al Bar anche il noto complottista con i suoi usuali strali contro la cosiddetta “Truffa delle elettriche”. In verità le uniche due parole che ripeteva sempre e solo erano “Elettriche” e “Truffa” senza dettagliare altro. Il che rendeva questo personaggio, assolutamente credibile ed esperto diretto di questioni metafisiche, un poco meno comprensibile sul tema delle auto BEV.

A quel punto Fabrizio, favorendo come solito un ottimamente confezionato caffè in tazza di vetro guarnito e ben schiumato, si era rivolto di nuovo al nostro improbabile avventore, domandando lumi: “Ma un dubbio” – esordi’ dunque il giovane responsabile del Bar – “sulle elettriche usate: che dici, si possono comprare? Sono un affare od un rischio??”

Il nostro strano avventore, riflettendo tra se’ e se’ un attimo, dopo una ben congegnata pausa necessaria a lui per pensare a cosa chiedere in conto gratuito ulteriore per poter favorire la dotta risposta.

“Bella questione, Fabrizio”, rispose il nostro avventore, e cominciò una lunga trattazione come suo solito: partendo dalle origini del mondo.

Secondo il nostro non definibile uomo, infatti, la “truffa” cosiddetta dall’altro genio era in un certo senso una parola affine a quella che lui stesso era solito usare per raccontare il mondo elettrico. Una “FUFFA”; e per farlo il nostro non si limitava mai a spiegare il nesso circoscritto della domanda ma estendeva ad altri campi.

In primis, cos’è oggi l’Usato elettrico? Sono già migliaia di E-Byke, monopattini, quadricicli da Sharing, minicar, Scooter e moto elettriche, piccoli furgoni per servizi di logistica; ed infine un parco auto usato di quattro ruote e LCV per uso aziendale. Un numero davvero impressionante di unità che si portano dietro questioni annose come il recupero, il riciclo, la rigenerazione, la riparazione, la rimessa in commercio. Oppure dall’altro lato la rottamazione. E a proposito, dove finiscono le migliaia di monopattini usati davvero come stracci nel sistema dello Sharing? Bella domanda a cui nessuno, spero, vuole rispondere. Perché la mia paura è che nessuno “sappia” rispondere: migliaia di pezzi comprati per buona parte con i soldi dei contribuenti europei (perché per chi non lo sa lo Sharing europeo viene contribuito pesantemente dalle azioni di stimolo di Bruxelles…). Pezzi che per la maggior parte non trascritti in alcun Registro pubblico, poiché privi di targa, sono la ipotesi a cielo aperto di una maxitangente dall’Europa alle aree asiatiche dove il 99,99% di quei mezzi di micromobilità in Sharing sono stati sbolognati perché già persino nei luoghi di origine erano ormai superati……E mano a mano, esiste un povero Cristo di Istituzione che tracci la corretta, ecocompatibile e giuridicamente non criminale attività di recupero, rigenerazione oppure demolizione e smaltimento?  Attendo risposte io, non l’avventore indefinibile del Bar del Teschio…..

IL MERCATO DELL’AUTO

Ma detto questo, il nostro scaltro Cliente aveva cominciato ad entrare nel dettaglio: il mercato BEV è davvero un mercato curioso, in Italia, perché di già almeno il 40% delle auto nuove nasce “USATA”. In effetti la moda delle autoimmatricolazioni ha investito pesantemente il settore delle elettriche, al punto che una buona fetta dei numeri di vendita del 2024 e del 2023 è ancora ferma nelle aree degli usati presenti negli Showrooms, ed il bello è che i Costruttori che tanto hanno detto e scritto sulla volontà di superare le concessioni e la classica BER della distribuzione auto hanno ancora bisogno dei Concessionari per appioppargli tutto sto ferrovecchio da rivendere. Dunque il primo problema delle BEV nuove è il Listino: assurdamente alto sulla carta, diventa materia da salotto filosofico al momento della rivendita. E ovviamente il “dumping” delle KmZero sul listino del nuovo incide sulla proporzionale valutazione ed offerta delle usate di maggiore anzianità, su cui pesa però anche un doppio problema. Il primo è la considerazione ufficiale e definitiva, se mai ce ne sarà occasione, per “tradurre” e capire da parte di noi comuni mortali il ciclo di vita delle benedette batterie: durano, non durano, come le misuro, quanto ci scommetto, sono spacciato?? Ecco che su questo aspetto già cala il crepuscolo informativo, o meglio: strumenti e figure professionali per valutare lo stato di conservazione operativa delle Batterie ci sono; ma il problema è molto più esteso. 

Di solito con gli usati cosa si fa? Si concorda un appuntamento per vedere l’auto endotermica classica preferita, ci si fa accompagnare dal solito cugino espertazzo che gira e rigira sopra/sotto/intorno all’auto e deriva una scheda sinottica di stato funzionale. La base di tutto è l’esperienza e la storicità del rapporto tra auto endotermica e utilizzatore. Sulla elettrica che fai? Apri il cofano, e per fare cosa? Ma allora i controlli come, dove, su cosa e attraverso cosa li fai??? Esiste una alternativa a questa domanda? E il futuro di un modello BEV può prescindere dalla incombenza del Marchio OEM originale? O non esiste Afermarket nel mondo elettrico?

Chi è che deve dare risposte a questo? I Costruttori che tuttavia hanno dato sempre una ottima risposta, appunto, alla prima delle due questioni, che l’alternativo e incomprensibile avventore del Bar del Teschio pone a Fabrizio.

Primo: I Costruttori hanno chiaro il percorso delle BEV nuove? Si, per il 30% delle immatricolazioni le auto finiscono ai Noleggiatori ed alle Flotte, per il 40% alle autoimmatricolazioni e per il restante vengono vendute ai Privati. Dunque i target di vendita sono assicurati.

“E l’Usato??” chiese Fabrizio animato dalla curiosità.

“L’Usato? Approfondiamo la prossima volta, adesso il caffè è finito…”, rispose il nostro strano cliente, uscendo dal Bar come al solito senza pagare.

Riccardo Bellumori

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