PROVA SU STRADA Range Rover Evoque HSE cabrio 2.0d 240CV

Se fino a pochi anni fa una Pagoda era il massimo per un appassionato di cabrio le cose potrebbero essere cambiate. Nell’era dei SUV sono sempre meno le “eroiche” vetture a tetto scoperto presenti nei listini delle case autombilistiche. Le mode direte voi. Eppure se lei dice SUV ma lui vuole la cabrio oggi qualcosa, per accontentare entrambi, si può fare. Eccomi allora al volante del primo, ed al momento unico, SUV a tetto scoperto del mondo. Range Rover Evoque cabrio coniuga il design da coupé con la bellezza della guida all’aria aperta. Evoque cabrio è disponibile solo nella versione 3 porte. Il frontale è massiccio e spiaccano i proiettori full led. Bello il fascione nero lucido che rimanda al badge Range Rover. Dicono la loro le ampie prese d’aria presenti sul cofano motore. Le dimensioni importanti dell’auto si colgono anche dai numeri; la vettura è lunga 4.370 cm, larga 1.900 cm ed alta 1.609 cm. La fiancata presenta una linea di cintura alta che esalta il design muscolare dei passaruota. Bello il retrotreno con la capote che rientra completamente a filo con la carrozzeria. Il piano di carico alto sacrifica ampiezza ed accessibilità del bagagliaio.

Il motore di questa prova è il 2.0 diesel da 240 CV abbinato al cambio automatico ZF a 9 rapporti. Su strada Evoque cabrio è divertente da guidare grazie ai suoi 500 Nm di coppia ed alla velocità massima di 217Km/h. Il cambio automatico ne valorizza lo scatto e, grazie alle palette dietro al volante, si riesce a tenere entrambe le mani sullo sterzo. Come per tutti SUV il baricentro della vettura è alto ma, anche in curva, l’auto non tende troppo a coricarsi. La vettura risente di un leggero rollio ma, l’ottimo lavoro svolto sulla solidità del pianale, evita comportamenti scomposti. Insomma il driver ha sempre la situazione sotto controllo. Ad andature meno sostenute Evoque si rivela docile e piacevole da guidare. La capote multistrato garantisce un’ottima insonorizzazione della vettura e, di conseguenza, le differenze rispetto alla versione coupé sono difficili da cogliere. Se scegliamo di montare il frangivento posteriore a tetto scoperto dovremo rinunciare alla seconda fila di sedili. In generale ottima guidabilità in città ed anche fuori; ma occhio ai consumi. Con il 2.0 diesel da 240CV è difficile fare meglio di 8,7 litri ogni 100km. Ad incidere è sicuramente il peso della vettura e le dimensioni generose dei cerchi opzionali da 20″ Satin Black.

In off-road la Evoque tira fuori gli artigli. La trazione integrale intelligente permette di inviare la coppia anche all’asse posteriore. Il sistema 4X4 Efficent Driveline presenta una serie di modalità preimpostate facili da attivare. Nel tunnel centrale troviamo i tasti selezione e possiamo scegliere tra; sabbia, neve, erba e ghiaia. In tutte le condizioni la nostra Range Rover saprà scaricare al meglio la sua potenza a terra.  La vettura è in grado di superare gradienti del 45° e pendenze laterali di ben 35° nonché e guadi profondi fino a 500 mm. Vi devo, però, segnalare l’eliminazione del diesel da 240CV dal listino Land Rover; attualmente è presente solo il 2.0 da 180CV.

L’abitacolo di Evoque cabrio è ben assemblato e curato nei materiali. Al centro della plancia troviamo il sistema di infotainment con schermo da 10,2″. L’interfaccia è fluida e reattiva e permette di gestire funzioni molto utili come la trazione integrale intelligente o le videocamere. Sull’auto ci sono, infatti, ben 4 telecamere che inquadrano anteriore, retrotreno e fiancate. Il risultato è una visuale a 365° di tutti gli ostacoli che circondano l’auto. Si tratta di un accessorio molto utile sia in città che fuori pensiamo in off-road per individuare dossi o avvallamenti. Il sistema di infotainment presenta anche il browser per internet ed il mirroring delle app da smartphone. La seconda metà della consolle centrale è riservata al clima bizona ed al selettore del cambio automatico. Comodo il bracciolo centrale peccato per le sue dimensioni contenute. Su Evoque cabrio il tachimetro non è digitale ma c’è un ampio schermo a colori nel mezzo dal quale controllare tutte le informazioni della vettura. Molto valido l’impianto audio Meridian che garantisce un suono cristallino anche a tetto aperto.

Se Evoque si rivela davvero comoda è anche merito dei sedili in pelle integrale Winsor. Tutte le impostazioni che li riguardano sono regolabili elettronicamente e nei pannelli porta troviamo i tasti per poterle memorizzare.

Evoque Cabrio è una 4 posti ma attenti ai facili ottimismi. A capote chiusa il tetto rimane spiovente e lo spazio per le gambe potrebbe essere poco per i più alti. In generale, però, poter contare sulla seconda fila di sedili è una comodità che non è propria di tutte le cabriolet. Ad essere decisamente contenute sono le dimensioni del vano bagagli. I suoi 251 litri lo rendono davvero esiguo e dobbiamo fare i conti con un ingresso particolarmente angusto.

Il listino della Range Rover Evoque Cabrio in allestimento HSE Dynamic parte da 69.800 euro. Sulla vettura in prova sono però presenti molti accessori che ne fanno lievitare il prezzo tra cui; il pacchetto Black Design (3.734 euro), i fari adattivi a LED (1.334 euro), il cruise control adattivo  (1.164 euro), il Luxury Pack (4.947 euro) ed il colore opzionale Firenze Red (847 euro). Facile capire allora perché il prezzo finale sia di 83.000 euro.

Oltre il prezzo Evoque diverte davvero tanto. Una cabrio SUV che in off-road dice la sua in modo caparbio è qualcosa di davvero unico. Inutile dire che oltre a divertire, cattura inevitabilmente gli sguardi dei passanti come solo una sportiva è in grado di fare; non è un caso allora se altri costruttori stiano pensando di seguirne le orme.

Antonio Elia Migliozzi
Antonio Elia Migliozzi
Giornalista iscritto all'ordine scrivo di auto per passione. Nel 2014 ho creato Autoprove.it, uno spazio nuovo per un racconto disintermediato attento alle verità, anche scomode, del settore Automotive. Per carità non amo le notizie strillate, ma ho il desiderio di non nascondere nulla anche quando significa far arrabbiare qualche ufficio stampa.
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